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Retwittare vi fa perdere la memoria

Stai pensando di retwittare questo articolo? Forse non dovresti farlo: rischi di non ricordartelo più. Ad affermarlo è una ricerca condotta dalla Cornell University in collaborazione con la Beijing University.
A cura di Marco Paretti
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Stai pensando di retwittare questo articolo? Forse non dovresti farlo: rischi di non ricordartelo più. Ad affermarlo è una ricerca condotta dalla Cornell University in collaborazione con la Beijing University, secondo cui retwittare o condividere informazioni in generale crea un "sovraccarico cognitivo" in grado di interferire con la capacità di apprendere e ricordarsi quello che si è appena visto o letto. "La maggior parte delle persone non pubblicano più idee originali, limitandosi a condividere ciò che si è letto online" ha spiegato Qi Wang, docente della Cornell. "Non capiscono che la condivisione ha i suoi effetti negativi".

Tra questi, appunto, la diminuzione della capacità di apprendimento. Lo studio, pubblicato all'interno del Computers in Human Behavior, ha coinvolto due gruppi di studenti cinesi, ai quali sono stati presentati diversi messaggi. Ad un team è stata data la possibilità di condividere il contenuto o passare a quello successivo, mentre ad un gruppo è stato concesso solo di poter scorrere le letture. Dopo aver letto una serie di testi, gli studenti hanno affrontato un test sul contenuti di questi messaggi. Le risposte sbagliate del primo gruppo – quello che poteva condividere – sono state due volte più numerose di quelle date dal resto del team e hanno spesso mostrato una forte incomprensione.

I ricercatori hanno teorizzato che chi è solito condividere i contenuti soffre di una sorta di "sovraccarico cognitivo" dovuto alla scelta di condividere o meno il post. Da qui l'idea di un secondo esperimento: dopo aver visto una serie di immagini, agli studenti è stato chiesto di completare un test relativo ad un articolo scientifico totalmente estraneo alle fotografie. Anche in questo caso le performance di chi non aveva retwittato hanno superato quelle di chi l'aveva fatto. "La condivisione porta ad un sovraccarico, influenzando i compiti seguenti" ha concluso Wang. "Nella vita reale, quando gli studenti navigano online e si scambiano informazioni poco prima di un test, poi svolgono male i compiti".

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Giornalista dal 2002 specializzato in nuove tecnologie, intrattenimento digitale e social media, con esperienze nella cronaca, nella produzione cinematografica e nella conduzione radiofonica. Caposervizio Innovazione di Fanpage.it.
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