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Roaming gratuito in Europa, ma non per tutti: ecco gli operatori esclusi

Nelle ultime ore il direttore generale della Dg Connect della Commissione Ue Roberto Viola ha pubblicato le linee guida sull’introduzione del roaming gratuito in Europa che per alcuni operatori telefonici sarà rinviato di dodici mesi.
A cura di Matteo Acitelli
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Nelle ultime ore il direttore generale della Dg Connect della Commissione Ue Roberto Viola ha pubblicato le linee guida sull'introduzione del roaming gratuito in Europa che per alcuni operatori telefonici sarà rinviato di dodici mesi. Come specificato da Viola, infatti, il rinvio non dovrebbe coinvolgere i principali operatori italiani (Tim, Vodafone, Wind 3) ma solo quegli operatori che con l'introduzione della gratuità del roaming registrerebbero perdite complessive superiori al 3 per cento.

Come spiegato da Roberto Viola: "In Italia la valutazione spetta all'Agcom, dai dati in nostro possesso è poco probabile che gli operatori italiani medio-grandi si trovino in questa situazione poiché in Italia il traffico è molto bilanciato". Gli utenti italiani si spostano in media 2,2 giorni l'anno e anche chi viaggia, in media lo fa per 8 giorni l'anno. Per questi motivi "l'impatto complessivo sugli operatori è bassissimo". In linea di massima dunque a partire dal prossimo 15 giugno tutti gli utenti italiani in possesso di uno smartphone con sim degli operatori Tim, Vodafone e Wind 3 avranno la possibilità di effettuare chiamate, sms e navigare in Rete nei paesi dell'Unione europea senza pagare soglie extra.

La volontà di rinviare la gratuità del roaming in Europa di 12 mesi per gli operatori più piccoli nasce con l'obiettivo di tutelare le società più piccole che spesso si appoggiano sulla rete mobile di altri operatori. Altro problema che sorge con il ritardo di un anno per l'introduzione del roaming gratuito agli operatori virtuali è che in questo modo le compagnie diventeranno meno competitivi, portando gli utenti a scegliere operatori in grado di offrire tra i vantaggi il roaming gratuito in Europa.

Ad evidenziare la questione è intervenuto anche Mauro Vergari di Adiconsum che sottolinea: "Il problema è che le istituzioni Ue, nel togliere i costi di roaming al consumatori, hanno lasciato quelli all'ingrosso. Cioè quelli che un operatore deve pagare ogni volta che un suo utente usa una rete all'estero. In questo modo si crea una situazione asimmetrica, in cui gli operatori saranno costretti a dare roaming gratuito in perdita; una prima conseguenza è che i minori non saranno in grado di farlo. Un'altra conseguenza è che tutti gli operatori, per compensare, potrebbero aumentare le tariffe domestiche, cosa che stanno già facendo da un po', per esempio con il passaggio a canoni di 28 giorni".

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