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Samsung blocca la produzione del Galaxy Note 7 e il titolo crolla in borsa

Il contraccolpo era inevitabile: in seguito al richiamo globale di tutti i Galaxy Note 7 venduti fino a questo momento e all’interruzione della produzione del phablet, l’azienda sudcoreana ha subito un forte crollo in borsa.
A cura di Marco Paretti
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Il contraccolpo era inevitabile: in seguito al richiamo globale di tutti i Galaxy Note 7 venduti fino a questo momento – anche quelli considerati sicuri – e all'interruzione della produzione del phablet, l'azienda sudcoreana ha subito un forte crollo in borsa, dove il titolo è sceso del 7 percento. "La sicurezza dei nostri consumatori rappresenta la nostra priorità più alta" ha scritto l'azienda in una nota. "Abbiamo deciso di fermare le vendite e la produzione del Galaxy Note 7". Sarebbero oltre cinque gli smartphone sostituiti dall'azienda che, nonostante fossero indicati come non problematici, hanno comunque portato all'esplosione della batteria.

Episodi che seguono una lunga scia di incidenti in grado di provocare danni a cose e persone e che hanno portato ad un iniziale richiamo da parte dell'azienda. I problemi, però, si sono rivelati ben più gravi e anche gli smartphone sostitutivi hanno cominciato a mostrare difetti alla batteria, che più volte ha preso fuoco ed è esplosa, anche a bordo di un aereo. "Spegnete il vostro Galaxy Note 7 e non utilizzatelo" ha intimato Samsung a tutti gli acquirenti, invitandoli a restituirli attraverso il programma interno o restituendolo a compagnie telefoniche e rivenditori.

Nel frattempo in borsa la risposta è stata inevitabilmente negativa, con un calo del 7 percento fino a circa 1.400 dollari. Da questa situazione potrebbe giovare proprio la concorrente Apple, che secondo gli analisti ha la possibilità di guadagnare una quota pari al 5 percento del mercato dallo scivolone di Samsung. ora resta da capire se Samsung ha intenzione di risolvere internamente i problemi per poi tornare a produrre lo smartphone o se deciderà di evitare del tutto il rilancio di un dispositivo ormai marchiato dalla cattiva pubblicità. Secondo gli esperti l'ultima ipotesi è sempre più concreta.

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Giornalista dal 2002 specializzato in nuove tecnologie, intrattenimento digitale e social media, con esperienze nella cronaca, nella produzione cinematografica e nella conduzione radiofonica. Caposervizio Innovazione di Fanpage.it.
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