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San Bernardino, l’FBI potrebbe sbloccare l’iPhone anche senza l’aiuto della Apple

Il braccio di ferro tra Apple e FBI nel caso che riguarda la strage di San Bernardino continua. A distanza di un mese dall’ordinanza del giudice che chiedeva ad Apple di sbloccare l’iPhone appartenuto a uno dei due killer della strage, arriva un altro colpo di scena: l’FBI può provare a sbloccare l’iPhone anche senza l’aiuto della Apple.
A cura di Francesco Russo
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Il braccio di ferro tra Apple e FBI nel caso che riguarda la strage di San Bernardino continua e si fa sempre più teso. A distanza di un mese dall'ordinanza del giudice che chiedeva ad Apple di sbloccare l'iPhone appartenuto a uno dei due killer della strage, Syed Farook, per poter consentire all'FBI di proseguire le indagini, arriva un altro colpo di scena. Un altro giudice interviene sul caso e consente all'FBI di provare a sbloccare l'iPhone anche senza l'aiuto del colosso di Cupertino che, va ricordato, nel corso di queste settimane si è sempre detto contrario ad un intervento sul dispositivo in virtù del principio del diritto alla privacy dei propri clienti. È stata quindi annullata l'udienza prevista per ieri, proprio su richiesta del Dipartimento di Giustizia americano.

L'FBI si dice quindi pronta ad intervenire sul dispositivo, convinta di aver trovato un metodo che consentirebbe di accedere ai dati contenuti nel dispositivo senza che vi sia bisogno dell'aiuto dei tecnici di Apple. La richiesta di annullare l'udienza è stata inoltrata proprio per verificare se il metodo sia effettivamente valido.

Il Dipartimento di Giustizia, che ora esprime "cauto ottimismo", era intervenuto nelle scorse settimane ordinando alla Apple di aiutare le autorità inquirenti ad accedere alle informazioni contenute nel telefono di Syed Farook, che insieme alla moglie Tashfeen Malik lo scorso dicembre aveva ucciso 14 persone. Finora la società ha mantenuto semore ferma la sua posizione, risponendo negativamente e sottolineando di non voler creare un "pericoloso precedente".

Il 20 marzo i legali del Dipartimento di Giustizia hanno depositato in tribunale un documento dove si dimostra l'esistenza di un nuovo metodo che consentirebbe agli investigatori di sbloccare l’iPhone appartenuto al killer della strage.

Il prossimo 5 aprile, il dipartimento della Giustizia aggiornerà il tribunale sugli ultimi sviluppi relativi alla messa in pratica di questo metodo che ha bisogno di essere testato per verificare se effettivamente consente lo sblocco del dispositivo senza che vengano alterati o danneggiati i dati in esso contenuti.

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