Ross Ulbricht, 31 anni e fondatore di Silk Road, passerà il resto della sua vita in prigione. È la pesante sentenza inflitta dal giudice Katherine Forrest, secondo la quale Silk Road, un vero e proprio mercato nero del web, rappresenterebbe un "attacco alla salute pubblica e alla nostra comunità". Su Ulbricht pendeva, tra le altre, un'accusa per traffico di droga, riciclaggio di denaro e pirateria informatica; per questo insieme di accuse il sistema giudiziario prevede un minimo di 20 anni di reclusione ma non la pena di morte, elemento che rende l'ergastolo la pena più dura. Nonostante il giudice abbia definito la sua scelta "molto, molto difficile", durante la lettura della sentenza ha utilizzato parole dure per descrivere le operazioni del ragazzo.
"Non sei meglio di uno spacciatore di droga" ha affermato il giudice Forrest "La tua educazione non ti rende differente, ma, anzi, rende tutto ciò ancora più inspiegabile". Ora Ulbricht avrà possibilità di fare appello ma, nel caso in cui non venisse accolto, dovrà passare il resto dei suoi giorni dietro le sbarre. Il giovane è stato condannato perché responsabile della creazione di Silk Road, un mercato nero del web accessibile tramite il "lato oscuro" della rete: il Deep Web. Si accedeva attraverso lo strumento TOR e si utilizzavano i Bitcoin per pagare, elementi che hanno reso le operazioni di compravendita totalmente anonime e irrintracciabili. Silk Road è stato chiuso nell'ottobre del 2013 proprio a causa delle numerose transazioni illegali che lo caratterizzavano: armi, droga e documenti falsi erano solo alcuni degli elementi che potevano essere acquistati sul mercato virtuale.
L'accusa ha stimato che, tenendo in considerazione le sole transazioni relative al traffico di droga, Silk Road abbia gestito una cifra vicina ai 200 milioni di dollari. La difesa ha spiegato che Ulbritch potrebbe contribuire positivamente alla società e ha presentato circa un centinaio di lettere di amici e parenti che ne descrivono il buon carattere. "Ho concluso la mia giovinezza e capisco che dobbiate prendere la mia mezza età" ha affermato Ulbritch nel corso del processo "Ma vi prego lasciatemi la mia vecchiaia". Una richiesta che il giudice Forrest non ha accolto positivamente, definendola un "segno di arroganza".
