Il nostro smartphone è la nuova televisione. Secondo uno studio di Flurry, sempre più persone spendono la maggior parte del proprio tempo all'interno di applicazioni rispetto che davanti alla TV. Attualmente gli americani passano circa 198 minuti al giorno davanti ad applicazioni per smartphone o tablet; un dato in crescita rispetto al 2014 (139 minuti) e al 2013 (126 minuti). Un tempo che, peraltro, non include l'utilizzo di internet da dispositivi mobile. Lo studio, sottolineano i responsabili, non tiene però conto del tempo speso smanettando con lo smartphone davanti alla televisione; un'eventualità diffusissima, tanto che, in effetti, l'utilizzo della TV non sta calando.
Su mobile, peraltro, gli utenti si sono ormai abituati a dover pagare per ottenere determinati contenuti. Lo hanno dimostrato i videogiocatori e gli acquisti in-app, che hanno guidato i guadagni di sviluppatori mobile, ma anche applicazioni e servizi come Hulu, Netflix e Spotify, che con i loro abbonamenti dedicati a film, serie TV e musica stanno conquistando le classifiche delle app più redditizie. Uno scenario che ha potenzialmente raddoppiato gli introiti per chi sviluppa le applicazioni, che in questo modo può guadagnare sia dagli acquisti in-app che dagli annunci pubblicitari.
La ricerca risulta particolarmente interessante se raffrontata con gli annunci di Apple nel corso della presentazione della nuova Apple TV. "Il futuro della televisione sono le applicazioni" ha spiegato Tim Cook sul palco del keynote. Un approccio potenzialmente vincente proprio in virtù del fatto che sempre più utenti preferiscono – o sovrappongono – l'utilizzo delle applicazioni nei confronti della TV. La nuova Apple TV introduce, tra le altre cose, il supporto a Siri, una forte componente videoludica e un App Store dedicato che potrebbe davvero riportare in auge la proposta della mela. Una cosa è certa, nel futuro della televisione non c'è il semplice guardare passivamente i contenuti.
