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Spam su Facebook, decine di utenti vittime del bug che permette la clonazione delle pagine

Brutto risveglio per moltissimi italiani nel social network di Menlo Park: decine di timeline italiane sono state invase da immagini di spam provenienti da pagine che in realtà i malcapitati utenti non hanno mai deciso di seguire. Ecco cosa è successo e, soprattutto, come è stato possibile.
A cura di Dario Caliendo
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C'è voluto davvero poco. Questa mattina tantissimi nostri lettori ci hanno segnalato un problema davvero molto strano (e fastidioso), che hanno riscontrato appena effettuato l'accesso a Facebook: alcune timeline sono state praticamente invase da immagini di spam, pubblicato da pagine delle quali i malcapitati utenti addirittura non ne conoscevanol'esistenza.

E' palese che si tratta di una strategia di spam che è stata possibile grazie al bug del quale vi abbiamo parlato qualche giorno fa, tramite il quale è possibile clonare le fan page sfruttando la geolocalizzazione ed una falla relativa al sistema di merging delle pagine. Nello specifico, il trucchetto è possibile grazie ad un errore nell’algoritmo di unione delle fan page, il cui procedimento è legalizzato da Facebook, ma il cui scopo è ben diverso da quello che hanno ovviamente ottenuto gli amministratori delle pagine che sono state evidentemente clonate sfruttando questa vulnerabilità.

Alcune timeline invase da immagini di spam
Alcune timeline invase da immagini di spam

Cosa è successo. Senza entrare troppo nel dettaglio, grazie a questo procedimento tutti i follower di una determinata fan page, sono stati (senza il proprio consenso e senza alcun avviso o notifica) praticamente “trasportati” su altre tre pagine satellite mentre la pagina principale, quella dove davvero avevo messo like spontaneamente, è stata eliminata. In questo modo la portata mediatica della fanpage originaria si è praticamente triplicata, rendendo possibile l'invasione di immagini di SPAM che, fortunatamente, almeno in questo caso specifico non sono caratterizzate da contenuti inappropriati.

Insomma, si tratta sicuramente di un procedimento non ufficialmente approvato da Facebook e siamo convinti che i moderatori del social network correranno subito ai ripari, ma il bug del quale vi abbiamo parlato è conosciuto da tempo ed evidentemente purtroppo non è stato ancora corretto.

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