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Spotify, in arrivo limitazioni per gli account gratuiti: le nuove uscite solo per gli abbonati

Su Spotify presto le nuove uscite musicali potrebbero diventare un’esclusiva degli utenti abbonati. A diffondere l’indiscrezione la redazione del Financial Times.
A cura di Matteo Acitelli
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Su Spotify presto le nuove uscite musicali potrebbero diventare un'esclusiva degli utenti abbonati. A diffondere l'indiscrezione la redazione del Financial Times che nelle ultime ore ha pubblicato un articolo in cui evidenzia la volontà della nota piattaforma di streaming di limitare l'accesso ai nuovi bravi ai soli abbonati Premium. Al momento dall'azienda non è arrivata alcuna conferma circa i rumor che sono stati però confermati anche da una fonte anonima ai giornalisti di The Verge.

Ad oggi l'accesso all'interno catalogo di Spotify è offerto anche agli utenti free, con la sola differenza che per ascoltare la musica sull'app sono costretti a visualizzare banner pubblicitari ed interruzioni pubblicitarie tra una canzone e l'altra. In futuro però Spotify potrebbe cambiare strategia e sarebbe già in trattativa con una serie di major discografiche, tra cui Universal, Sony e Warner, per rinnovare le licenze necessarie a trasmettere la musica in streaming con una serie di novità che limiteranno l'ascolto dei nuovi bravi agli account che non acquistato l'abbonamento mensile proposto del servizio. Se le indiscrezioni diffuse dalla nota testata giornalistica dovessero venir confermate, dunque, in futuro alcuni brani e album potrebbero diventare un'esclusiva degli utenti abbonati al servizio Premium.

Spotify è senza dubbio la piattaforma leader nel campo dello streaming musicale con ben 50 milioni di abbonati ed un totale di oltre 100 milioni di utenti. L'introduzione di queste nuove limitazioni per gli utenti free potrebbe dunque far scappare una parte degli utenti che utilizzano l'applicazione gratuitamente, magari utilizzando servizi competitor come Apple Music che sta registrando una crescita molto veloce. Nonostante ciò l'azienda svedese punta a ridurre la spesa necessaria per le licenze, utile soprattutto in questo momento che anticipa l’IPO fissata per il 2018.

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