Il governo di Taiwan obbligherà i genitori a limitare il tempo speso dai figli con i prodotti elettronici come videogiochi e televisione. Una nuova legge approvata la scorsa settimana prevede che a tutti i bambini sotto i due anni sia proibito l'utilizzo di device tecnologici, mentre ai ragazzi sotto i 18 anni sarà impedito il "costante utilizzo di prodotti elettronici per un periodo di tempo non ragionevole".
La nuova legge pone sullo stesso livello i gadget elettronici con prodotti come sigarette e alcol, bollandoli come vizi potenzialmente pericolosi. Presentate da Lu Shiow-yen, un membro del parlamento di Taiwan, le nuove regole nascono per proteggere i più giovani impedendogli di utilizzare i dispositivi per più di 30 minuti alla volta.
I genitori che infrangono la legge potranno essere puniti con una multa fino a 1.000 sterline. Taiwan non è la prima nazione ad intraprendere azioni decise contro gli apparenti rischi di una dipendenza da internet e dalla tecnologia.
La Cina, con 648 milioni di "naviganti" e 24 milioni di giovani dipendenti dal web, ha passato anni a progettare misure volte ad evitare l'espansione del fenomeno. Nel 2010 ha introdotto una legge che impone agli sviluppatori di videogiochi di integrare una funzionalità che possa limitare il tempo di fruizione dei software ludici.
Nel 2013 il governo di Shangai ha approvato una legge secondo la quale "i genitori devono impedire ai più piccoli di fumare, bere alcol, vagabondare per le strade e giocare in maniera compulsiva ai videogiochi, in particolare quelli online".
Nella provincia di Zhejiang, invece, i genitori sono stati invitati a seguire alcune linee guida secondo le quali devono "istruire ed educare i minori a scegliere ed utilizzare correttamente il materiale trovato su internet, utilizzandolo senza esagerare".