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Trentamila multe per aver visto video porno su RedTube

Una lettera di risarcimento è stata consegnata ad oltre 30.000 tedeschi, con l’accusa di aver visualizzato video pornografici coperti da diritti d’autore è la mossa di uno studio legale che oltre a farsi beffa della privacy delle “vittime”, punta e gioca sull’aspetto psicologico che spingerebbe gli utenti a pagare, per non avere ulteriori ritorsioni pubbliche.
A cura di Dario Caliendo
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Infrazione delle leggi sul diritto d'autore. Queste le accuse che andrebbero a giustificare i duecentocinquanta euro di risarcimento richiesti ad oltre trentamila tedeschi. Un caso sul quale sta ormai lavorando la procura, e che fa tremare migliaia di utenti in tutto il mondo. La mossa è stata dell'azienda svizzera The Archive, che ha accusato i malcapitati di aver visualizzato video pornografici sul portale RedTube. Una mossa che potrebbe creare un pericolosissimo precedente per la privacy degli utenti del web in tutto il mondo.

RedTube è uno dei principali portali ad offrire contenuti pornografici gratuitamente. Filmati in streaming, che spesso racchiudono solo pochi minuti del film riprodotto (una sorta di promozione), ma che vengono visualizzati giornalmente da milioni di utenti di tutto il mondo. Tuttavia, parte del materiale reso disponibile sul portale sarebbe coperto da diritti d'autore, motivazione che ha dato la possibilità di accettare il mandato allo studio di avvocati Urmann e Colleghi (U+C) di Ratisbona, che accusato oltre 30.000 tedeschi di aver visualizzato film porno come  «Amanda’s Secret», «Dream Trip», «Miriam’s Adventure» o «Glamour Show Girls».

Una questione spinosa, che pone tutta una serie di dubbi e di punti da chiarire, a partire da quello giudiziario fino a toccare quello relativo alla privacy degli utenti. Fino ad ora, i siti di streaming online hanno avuto il coltello dalla parte del manico, evitando le norme sul copyright perchè de-facto non viene creata nessuna copia dell'opera originale.

Ma il dettaglio più importante, sul quale è assolutamente necessario fare chiarezza, riguarda le modalità con le quali sarebbero stati determinati gli indirizzi IP degli utenti incriminati. Anche se (teoricamente) il mandante e lo studio di avvocati avrebbero potuto ottenere gli indirizzi legalmente, chiedendoli a RedTube, in realtà è molto più plausibile la possibilità che sia stato utilizzato un software chiamato GLADII 1.1.3, in grado di individuare gli Ip degli utenti.

Sovente la risposta di RedTube, che dichiara di non aver pubblicato alcuna informazione privata, e che quindi i dati siano stati raccolti in maniera del tutto illegale. Nel frattempo la procura di colonia ha aperto un inchiesta contro i responsabili del polverone, che però non si scompongono: RedTube è solamente stato un banco di prova – ha affermato Thomas Urmann dello studio U+C al Welt am Sonntag – Nei prossimi mesi invieremo lettere anche agli utenti degli altri portali.

TRUFFE VIRTUALI E REALI – Per il portale specializzato in tecnologia Heise.de, l’intera vicenda non sarebbe altro che una grande truffa informatica, le cui vittime sarebbero state reindirizzate alle clip protette da copyright a loro insaputa. Inoltre (come se non bastasse) l'episodio ha dato il la ad una serie di truffatori che hanno iniziato ad inviare solleciti di pagamento totalmente fasulli, stavolta via email (anche in Italia) e con importi molto più onerosi (fino a 3000 euro) che conterrebbero addirittura degli allegati in formato zip, per nascondere dei virus molto più pericolosi.

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