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Twitter celebra i tredici anni dalla morte di Fabrizio De André, ed è subito trend

Oggi ricorre il tredicesimo anniversario della morte di Fabrizio De André, uno dei più grandi poeti del novecento, un cantautore per la cui memoria- oggi- il web esplode in un moto spontaneo di celebrazioni il cui spirito potrebbe essere riassunto da uno dei suoi versi: “e come tutte le più belle cose, vivesti solo un giorno, come le rose”.
A cura di Anna Coluccino
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Fabrizio De André è stato uno dei più grandi poeti del novecento. Fabrizio De André è stato uno dei più grandi pensatori del novecent0. Fabrizio De André è stato -per dirla con Wim Wenders- un santo del rock.

Celebrare la vita di quello che, per molti, è Faber non ha nulla a che vedere con la mera esaltazione post mortem di un volto simbolo della cultura italiana (e non solo), ma riguarda il desiderio, sincero, vivo, pulsante di tramandare parole e idee che -a tredici anni dalla morte del cantautore- conservano tutta la devastante potenza d'un tempo. Anzi, per quanto certe espressioni siano state usurate dall'abuso, per Fabrizio De André vale davvero l'aggettivo di "visionario", "anticipatore". Leggendo i suoi scritti e le sue interviste, infatti, appare evidente come la lettura ch'egli dava del mondo di là da venire sia corrispondente a ciò che oggi viviamo, così come il suo ideale di società sia proprio quello che -in questo momento storico- viene presentato come nuova alternativa.

Ecco perché oggi il web non riesce a tacere davanti a quest'anniversario e, anzi, esplode spontaneamente e senza freni come solo raramente accade.

Facebook è tutto un fiorire di pagine dedicate, link, video, citazioni, ma è Twitter il vero cuore dei festeggiamenti via etere.

“ Fabrizio De André è uno chansonnier, e lo è nel senso più vero: il senso in cui la poesia, il testo letterario e la musica convivono necessariamente. ”
Mario Luzi

Con ritmo che, ancora ora, procede ad almeno 5/10 tweet al minuto e, nelle ore più calde del web, ha toccato anche picchi di 40/50 tweet al minuto, l'hashtag #faber è in vetta ai Twitter trend, così come l'argomento Fabrizio De André. Gli utenti lo stanno usando per ricordare versi di canzoni, estratti di dichiarazioni e interviste, ma anche per battibeccare tra loro su questo o quell'argomento riguardante la vita e l'opera di Fabrizio.

Tra le questioni più controverse all'interno dei vari tweet troviamo quella sull'appellativo Faber che -per i puristi- rappresenterebbe quasi un'offesa per il cantautore o -quanto meno- un falso storico, giacché pare che nessuno, in vita, l'abbia mai chiamato così.

Tra i brani più citati, invece, troviamo:

  • Il Suonatore Jones; nei cui versi molti, probabilmente, rivedono uno descrizione di De André stesso, anche se -a onor del vero- il brano è una trasposizione di una poesia di Edgar Lee Masters tratta dall'Antologia di Spoon River. L'antologia, infatti, è il testo in base al quale Fabrizio ha scritto uno degli album più belli della storia della musica: Non al denaro, non all'amore, né al cielo.
  • Via del campo; con una particolare ossessione per una delle frasi più rappresentative del repertorio di De André "dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fior".
  • Bocca di Rosa; con una certa varietà nella scelta dei versi.

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Per quel che riguarda Youtube, invece, con le parole chiave "Fabrizio De André" i filmati con più visualizzazioni sono "Don Raffaè" -3.588.980 visualizzazioni- "Dolcenera" -3.142.822 visualizzazioni- e Il Pescatore -2.838.187 visualizzazioni.

Appare più che evidente, insomma, che il segno lasciato da Fabrizio De André nelle vite di chi lo ha seguito in vita o -magari- lo scopre oggi va ben oltre il semplice apprezzamento artistico, e nemmeno la si può considerare un'acritica, banale venerazione giacché lui non l'avrebbe mai cercata né tollerata, si tratta -molto semplicemente- di puro amore. Quando un artista riesce a innamorare milioni di persone che mai l'hanno conosciuto né mai lo conosceranno significa una cosa soltanto: che è riuscito a darsi, che è riuscito a  raccontare in poesia dei pensieri che attraversano l'umanità tutta. Ed ecco perché la sua opera è e resterà eterna, immutabile, perfetta. Perché rappresenta l'essenza stessa di quel che siamo: umani.

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