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Twitter #music, che fine ha fatto ad un mese dal suo lancio?

A distanza di 30 giorni dal rilascio del nuovo servizio di ricerca musicale, sul social più famoso al mondo, è giusto tirare le somme sul successo, o meno, che ha avuto.
A cura di Bruno Mucciarelli
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Poco più di un mese fa, Twitter ha deciso di ampliare il proprio bagaglio di servizi sul social network , lanciando sul mercato #music. Una nuova piattaforma che in qualche modo tende a produrre una precisa ricerca di musica e di cantanti molto votata al sociale. #music utilizza la base di Twitter in tutto e per tutto, impegnandosi a rilevare i brani più popolari nonché gli artisti emergenti. Un servizio che sembra essere stato creato facendo leva sulla immensa mole di dati che da sempre caratterizza proprio il mondo cinguettante. E' stato esternato con un grandissimo seguito della stampa che è accorsa a lui come la seconda venuta di Vine, un modo lucido per scuotere un nuovo spazio e creare una fonte supplementare per entrate pubblicitarie. In questo caso tutto ciò era destinato a scuotere il mondo del music-streaming mobile. Ma è davvero accaduto?

Il grande clamore del lancio sembra essere svanito nel nulla e non è altro che un lontano ricordo. La scorsa settimana l'applicazione per iOS ha sprofondato al di sotto delle 100 migliori applicazioni gratuite ed attualmente si trova al numero 113. Una posizione decisamente bassa per un servizio di una società come Twitter. Il fallimento, se così può essere denominato, sarebbe stato quasi un tabù nel mondo delle startup, ma Twitter non è più un'azienda alle prime armi e dunque la brutta figura non può passare inosservata.

Se la prospettiva sembra essere peggiorata nelle ultime settimane, è forse anche a causa del nuovo All Access di Google. Ultimo servizio del colosso di Mountain View presentato al Google I/O della scorsa settimana e pronto a immettersi nel già affollato campo dei servizi di streaming di musica. Spotify ha il forte lato sociale, Rdio ha il miglior design, Vevo ha i video, MySpace ha Timberlake e Twitter? Di fronte a tutto questo, che cosa può fare #music che nessun altro sta già facendo?

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#music si basa su Spotify e Rdio per fornire nulla di più di un frammento di anteprima del brano musicale. Vero, esteticamente ha una buona interfaccia grafica ma non sembra così sufficiente di per sé per contrastare gli altri. Ciò che rimane è senza dubbio il potenziale, davvero elevato, che possiede Twitter. L'elemento più promettente, che consente agli utenti di tenere traccia di ciò che un artista sta ascoltando, sembra essere sepolto sotto i tanti menu che la maggior parte degli utenti non riesce a trovare in modo immediato e che va in pieno contrasto con la semplicità che invece da sempre caratterizza il social. Peccato perché da un colosso, quale è divenuta l'azienda americana, ci si potrebbe attendere molto di più visto anche quello che finora è riuscito a creare con il proprio social che giorno dopo giorno moltiplica i propri utenti registrati così come il proprio traffico sulla piattaforma.

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