Uber, il CEO Travis Kalanick promette 50.000 nuovi posti di lavoro in Europa
Nel corso di una conferenza organizzata a Monaco in occasione della Digital-Life-Design Conference (DLD), il CEO di Uber Travis Kalanick ha illustrato il futuro del servizio peer-to-peer che consente di raggiungere una destinazione entrando in contatto direttamente con un autista privato. Il boss del servizio ha affermato che se i governi europei e le autorità non bloccheranno l'applicazione nei paesi Europei, l'azienda riuscirà a realizzare più di 50.000 nuovi posti di lavoro. Negli ultimi mesi infatti Uber ha ricevuto parecchie critiche ed il servizio è stato vietato in diversi paesi, complici le numerose proteste da parte degli autisti di taxi che considerano il servizio come concorrenza sleale. Ad oggi Uber è già stato bloccato in Spagna, il governo francese lo ha vietato in Francia, il tribunale della Corea del Sud ha incriminato il fondatore di aver dato il via ad un servizio di taxi illegale nel paese ed anche le autorità della Cina hanno classificato le applicazioni che consentono di prenotare un taxi e le vetture con autista privato come servizi “illegali”.
Travis Kalanick cerca quindi di trovare un compromesso con i governi europei: "Vogliamo che il 2015 sia l’anno in cui creeremo nuove partnership con le città europee. Vogliamo promuovere alcune funzioni chiave per le città attraverso partner sui dati e sulla tecnologia. Entro la fine dell'anno, se riusciremo a creare queste partnership, potremo creare 50 mila nuovi posti di lavoro in Europa. Vogliamo portare 400 mila auto sulle strade europee in questo 2015". Staremo dunque a vedere come reagiranno i paesi europei alla proposta del CEO di Uber, basterà la promessa di realizzare 50.000 nuovi posti di lavoro per permettere all'applicazione di continuare ad operare?
