USA, una nuova tassa per musica e film in streaming
In America arriva la cloud tax, una nuova tassa per i "fornitori di intrattenimento forniti per via elettronica". Alcuni sindaci e governatori USA hanno pensato di introdurre questa nuova tassa che secondo le prime stime produrrà entrate per circa 12 milioni di dollari. Tra le prime città che hanno aderito a questa novità troviamo la città di Chicago dove dal primo settembre tutti gli utenti che hanno intenzione di assistere o partecipare ad una qualsiasi forma di intrattenimento fornito per via elettronica (show dal vivo, musica in streaming, video in streaming, giochi online e servizi cloud) pagheranno la "cloud tax".
Questa tassa ha già colpito anche Netflix che ha inviato una comunicazione agli utenti informandoli che il canone verrà aumentato del 9%, l'ammontare della tassa. Diverse le imprese locali e le associazioni di consumatori che hanno tentato di bloccare questa nuova tassa ma a quanto pare le amministrazioni comunali di diverse città USA puntano molto su questo novità. Oltre a Chicago, sono numerose le città che si stanno attivando per tassare software e giochi da accesso remoto. L'Alabama pensa addirittura alla "Netflix Tax" mentre il Vermont si è schierato contro questa tassa poiché considera la tecnologia cloud più simile ad un servizio che a un prodotto dal quale ricavare denaro.
Per cercare di controllare il fenomeno ora il Congresso USA è al lavoro per sviluppare una normativa che obbliga le aziende che vendono prodotti e servizi online a raccogliere tasse sulla vendita anche per i residenti al di fuori degli Stati Uniti d'America.