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WhatsApp, il co-fondatore Brian Acton lascia la compagnia

Con un post pubblicato su Facebook il co-fondatore di WhatsApp Brian Acton annuncia di abbandonare la compagnia per “avviare una non-profit che unisca attività senza scopo di lucro, tecnologia e comunicazione”.
A cura di Matteo Acitelli
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Con un post pubblicato su Facebook il co-fondatore di WhatsApp Brian Acton annuncia di abbandonare la compagnia per "avviare una non-profit che unisca attività senza scopo di lucro, tecnologia e comunicazione". Brian Acton ha fondato la popolare app di messaggistica nel 2009, insieme a Jan Koum, attuale CEO della società.

Come spiegato dallo stesso Acton attraverso un post pubblicato sul suo profilo Facebook personale: "Dopo 8 anni ho deciso di lasciare WhatsApp e di iniziare un nuovo capitolo della mia vita. Sono fortunato perché alla mia età ho la flessibilità per prendere nuovi rischi e focalizzarmi sulle mie passioni. Ci ho pensato a lungo e adesso è tempo di fare. Vi saprò dire di più nei prossimi mesi".

Il 45enne, ex dipendente di Yahoo!, definisce l'addio a WhatsApp "una scelta difficile" e si dice "orgoglioso di quello che è stato realizzato in così pochi anni". All'interno della compagnia Acton è stato a capo del team di ingegneri di WhatsApp. Come Koum, Brian Acton è diventato miliardario dopo che Mark Zuckerberg ha acquisito l'app di instant messaging per 19 miliardi di dollari. Secondo quanto riportato da Forbes il patrimonio di Acton è pari a 6,5 miliardi di dollari, 3 dei quali ottenuti proprio all'atto della vendita della piattaforma.

Fondata nel 2009 dall’idea di Brian Acton e Jan Koum, oggi WhatsApp è considerata una delle applicazioni di messaggistica più diffuse al mondo con oltre 1.2 miliardi di utenti attivi. Tra le prossime novità in arrivo all'interno del servizio da qualche settimana circolano indiscrezioni relative a WhatsApp Business, una serie di nuove funzionalità che presto consentiranno alle aziende di pagare una quota per poter inviare comunicazioni ai propri clienti. Gli account Business di WhatsApp serviranno dunque all'azienda di Menlo Park di coprire i costi di sviluppo e gestione dell'app, senza dover introdurre banner pubblicitari all'interno della piattaforma come invece avviene su Facebook Messenger.

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