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Wikileaks, gli USA ordinano a Twitter di consegnare i dati su Assange

Una corte distrettuale dello stato del Virgina ha imposto a Twitter la consegna dei dati personali di Julian Assange e Bradley Manning, presunta “talpa” dell’affaire WikiLeaks.
A cura di Anna Coluccino
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E' di questa ore la notizia secondo la quale una corte distrettuale dello stato del Virginia ha ordinato a Twitter di fornire i nomi degli utenti, gli indirizzi di posta elettronica e gli indirizzi di casa di Julian Assange, volto simbolo di Wikileaks, attualmente in libertà vigilata in Inghilterra per il reato di "stupro semplice", e Bradley Manning il giovanissimo soldato statunitense, 22 anni, che all'inizio dell'aprile del 2010 ha consegnato a Wikileaks il video intitolato Collateral Murder che racconta della strage compiuta da un gruppo di militari statunitensi a Bagdad, mentre volavano a bordo di un elicottero Apache. Anche Manning è attualmente detenuto, ma per lui non si sono inventati reati pressoché inesistenti come il "non aver voluto usare il preservativo nel corso di un rapporto sessuale consenziente" e lo hanno arrestato per ciò che aveva fatto: consegnare il video ad Assange. La sua delazione è venuta alla luce in seguito all'incauta decisione di parlare della questione via email con un amico.

Ora un tribunale USA chiede a Twitter di consegnare tutto ciò che ha sulla coppia Assange/Manning e, stando al suo stesso regolamento in materia di privacy e trattamento dei dati personali, in queste circostanze Twitter non può sottrarsi alla consegna. Come infatti si legge nel suddetto regolamento "le informazioni non pubbliche riguardanti gli utenti Twitter non vengono mai rilasciate, a meno che una corte non emani un mandato di comparizione o altri documenti inerenti procedimenti legali".

L'ordine della corte è stato recapitato a Twitter lo scorso 14 dicembre. Vi si legge che il materiale posseduto dal social network potrebbe essere "rilevante e pertinente" rispetto all'indagine in corso su WikiLeaks e si invita il sito a consegnare:

  • i dati sulle session time e le connessioni
  • numeri telefonici
  • informazioni relative alle carte di credito
  • indirizzi email ed IP
  • dati concernenti note e corrispondenza

L'ordine, comunque, non riguarda solo Assange e Manning, ma coinvolge anche alcuni volontari o supporters di Wikileaks come Birgitta Jonsdottir, Rop Gongrijp e Jacob Appelbaum.

Quasi certamente, a meno di non voler dare il via ad uno scontro politico-diplomatico, Twitter deciderà di fornire tutti i dati sopraelencati, anche perché la sua politica di privacy è perfettamente identica a quella di tutti gli altri servizi media presenti sul web. Ciò che non si comprende è come mai Twitter sia stato l'unico a venir interpellato dalla corte quando, quasi certamente, altri servizi media sono in possesso di dati decisamente più rilevanti.

Che li abbiano già consegnati in segreto?

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