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Activision Blizzard ha già perso la co-presidente che doveva costruire un futuro senza scandali

A luglio scorso la compagnia è stata travolta da un’inchiesta condotta dal DFEH che ha fatto emergere condizioni di lavoro degradanti e offensive nei confronti delle dipendenti donne. Ciò spiega il licenziamento di Allen Brack e l’arrivo di Jen Oneal e Mike Ybarra ai vertici di Activision Blizzard. Insieme avrebbero dovuto costruire un futuro più “giusto” per tutti i dipendenti dell’azienda. Questo non accadrà, anzi a fronte di ciò appare sorprendente il licenziamento di Jen Oneal a così poca distanza dalla sua investitura.
A cura di Lorena Rao
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Nuovo terremoto in casa Activision Blizzard. Jen Oneal, co-presidente subentrata ad agosto scorso con Mike Ybarra al posto di Allen Brack, si dimetterà entro la fine del 2021. A dare la notizia è lei stessa, tramite comunicato ufficiale. "Desidero che sappiate da me personalmente che ho preso la decisione di lasciare Blizzard Entertainment e che passerò a una nuova posizione prima di lasciare ABK (Activision Blizzard King) alla fine dell'anno. Con effetto immediato, Mike Ybarra guiderà Blizzard", inizia così la dichiarazione di Jen Oneal, per poi proseguire: "Lo sto facendo non perché sono senza speranza per Blizzard, al contrario: sono ispirata dalla passione di tutti qui, lavorando per un cambiamento significativo e duraturo con tutto il cuore. Questa energia mi ha ispirata ad uscire ed esplorare nuovi modi per far sì che giochi e diversità si intersechino e, si spera, avere un impatto più ampio sul settore che andrà a beneficio anche di Blizzard (e di altri studi)". Infine, vi è spazio anche per la beneficenza: degli 8,1 milioni guadagnati nell'ultimo anno, 1 milione verrà donato all'associazione internazionale Women in Games. Un messaggio carico di positività che però cela lo stato di caos in cui si ritrova Activision Blizzard.

A luglio scorso la compagnia è stata travolta da un'inchiesta condotta dal California Department of Fair Employment and Housing (DFEH) che ha fatto emergere condizioni di lavoro degradanti e offensive nei confronti delle dipendenti donne: dalla "Cosby Suite", passando per la "cube crawl", fino ad arrivare a colloqui denigratori e poco professionali, giusto per fare qualche esempio delle molestie commesse per anni all'interno degli uffici. I risultati dell'indagine hanno spinto sviluppatori e sviluppatrici di Activision Blizzard a scrivere a una lettera aperta che richiedeva condizioni di lavoro più eque e inclusive. Iniziativa a cui è seguito uno sciopero generale dei dipendenti.

Ciò spiega il licenziamento di Allen Brack lo scorso luglio e l'arrivo di Jen Oneal e Mike Ybarra ai vertici di Activision Blizzard, l'una dipendente da vent'anni presso la compagnia, l'altro veterano della game industry proveniente da Microsoft. Insieme avrebbero dovuto costruire un futuro più "giusto" per tutti i dipendenti dell'azienda. Questo non accadrà, anzi a fronte di ciò appare sorprendente il licenziamento di Jen Oneal a così poca distanza dalla sua investitura. Pare quindi che le acque siano ancora torbide presso la compagnia, soprattutto se si tiene in considerazione che, in concomitanza con l'annuncio di Oneal, è arrivata la notizia del rinvio di Diablo IV e Overwatch 2 al 2023.

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