Airbnb, gli hotel di New York accusano la piattaforma di affitti di favorire il terrorismo
La guerra tra Airbnb e gli albergatori va avanti ormai da anni ed ora torniamo sull'argomento dopo che la Hotel Association di New York ha realizzato uno spot pubblicitario di trenta secondi in cui sottolinea che la nota piattaforma di affitti a breve termine favorisce il terrorismo. Dalla giornata di ieri, infatti, in America sta girando una pubblicità che accosta Airbnb al terrorismo cavalcando la notizia, poi smentita, che l'attentatore del concerto di Ariana Grande a Manchester lo scorso 22 maggio alloggiava in una casa affittata su Airbnb.
I giornalisti del quotidiano Independent realizzarono un servizio in cui evidenziavano che l'attentatore di origini libiche che provocò la morte di 23 persone avesse individuato la casa da affittare proprio tramite il portale Airbnb e nonostante la smentita la Hotel Association ha pensato di realizzato questo spot in cui domanda: "Chi c'è nel tuo edificio? Airbnb non te lo dirà" e subito dopo: "Sei in pericolo? Airbnb consente annunci illegali sul proprio sito".
Sulla vicenda è prontamente intervenuto un portavoce della piattaforma che tramite il San Francisco Gate definisce "oltraggioso" il legame con il terrorismo evidenziato dalla Hotel Association di New York: "Si tratta di una strategia della paura portata avanti dalle grandi catene alberghiere. Airbnb non ha nulla a che fare con i tragici eventi di Manchester e siamo l'unica compagnia di ospitalità che effettua controlli su tutti gli utenti statunitensi, che siano proprietari oppure viaggiatori. Piuttosto gli amministratori delegati degli hotel hanno una responsabilità: perché non effettuano gli stessi controlli e perché continuano a diffondere questa pubblicità cinica e spregevole?".