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Anonymous attacca i siti della polizia informatica!

Dopo l’attacco alle università italiane, gli hacktivist online prendono di mira i database del Centro nazionale anticrimine informatico italiano. La Polizia Postale sta indagando ma non ci sono ancora notizie certe sulla rilevanza e attendibilità dei documenti sottratti. Secondo alcune indiscrezioni, i file potrebbero contenere notizie segrete sui rapporti tra Italia e altre nazioni nel mondo.
A cura di Vito Lopriore
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Anonymous, il gruppo di hacktivist che sfruttano i meccanismi della rete per esprimere dissenso rispetto alla policy di stati, aziende e individui inondando i server di richieste di accesso così da mandarli in crash, con un comunicato su Twitter, attraverso l’account “@LulzSecITALY”, dichiara “Centro Nazionale Anticrimine Informatico per la Protezione delle Infrastrutture Critiche abbiamo i vostri dati. Tremate #Antisec #Opitaly” alle 13:35 di oggi.

I network nel mondo, anche televisivi come la BBC, stanno diffondendo la notizia, comprese le testate digitali italiane. Gli hacker hanno dunque preso i dati de CNAIPIC della polizia, il Centro nazionale anticrimine informatico per la protezione delle infrastrutture critiche. Questo è accusato di aver usato illegalmente informazioni, sottratte a tanti soggetti operanti nel settore dell’informatica, e di averle utlizzate per compiere operazioni illegali con la cooperazione di agenzie di intelligence estere e varie oligarchie. Si legge nel comunicato che sono stati presi oltre 8GB e questi dati, archiviati sui server del CNAIPIC per raccogliere i dati delle prove e file informatici per le indagini della giustizia, presto saranno diffusi sui mezzi stampa, sui blog e sulle piattaforme digitali.

Questa azione potrebbe intaccare i rapporti segreti tra le agenzie di Law Enforcement informatiche che lavorano proprio sulla custodia di importanti file e informazioni che riguardano indagini su crimini: il blog di Anonymous Italy afferma che è stata rilasciata solo la prima serie delle pubblicazioni che esplicitano gli abusi del Cnaipic sul territorio europeo, che potrebbero riguardare anche i rapporti dell’Italia con Russia, Ucraina, Australia, Egitto ecc. La Polizia Postale sta indagando e si stanno ancora scoprendo quali documenti sarebbero stati sottratti.

A questo link è disponibile il primo comunicato del gruppo. Non si conoscono ancora altri dettagli ma Internet definisce parametri di trasferimento informazioni e file che sono differenti da qualunque altro mezzo conosciuto in precedenza.

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