C’è un vibratore tra i finalisti dei premi del CES di Las Vegas
Nel corso del CES — la fiera di tecnologia che si tiene ogni anno a gennaio a Las Vegas — viene mostrato e premiato il meglio del mondo hi tech, ma finora una particolare categoria di prodotti è rimasta esclusa dalla manifestazione: quella dei sex toy e dei gadget per il piacere personale, che però forse quest'anno potrebbero avere per la prima volta una rappresentanza ufficiale e senza intoppi. È quel che emerge dal Las Vegas Review-Journal, secondo il quale il comitato che presiede la fiera ha deciso di assegnare una nomination per la categoria salute e benessere a Lioness, un vibratore smart venuto arrivato sul mercato nel corso degli scorsi mesi.
Il precedente
In realtà Lioness non è il primo prodotto del genere ad approdare al CES. Soltanto l'anno scorso la manifestazione aveva tentato il medesimo passo con Osè, un massaggiatore personale realizzato dalla startup al femminile Lora DiCarlo; il gadget era stato nominato per il CES Robotic Innovation Award da un team di giudici indipenti per poi vincere il premio vero e proprio per la categoria. Dopo l'assegnazione del premio il comitato organizzatore della fiera ha però fatto una immediata marcia indietro revocando il riconoscimento sulla base della sua natura "immorale e oscena", non in linea con l'immagine della manifestazione. Soltanto una battaglia durata quattro mesi — condotta dalla startup con il supporto della sua comunità — è riuscita a costringere l'organizzazione a restituire il premio, ma l'episodio ha contribuito a rafforzare l'immagine del CES come di una fiera che con questo settore della tecnologia ha ancora parecchi problemi.
Lioness compete nella categoria dei prodotti per la salute e il benessere: è un sex toy vibrante che incorpora sensori per misurare diversi parametri delle sessioni di utilizzo e si può collegare a un'app per tenere traccia di questi ultimi. Similmente a Osé, anche Lioness ha un passato controverso alle spalle: mostrato nel corso di una manifestazione co-sponsorizzata da Samsung, ne era stata poi chiesta la rimozione proprio dalla multinazionale coreana che dopo numerose critiche al riguardo si è poi scusata per l'accaduto. Al CES la speranza è che non si ripetano simili errori.