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Chi è Stefano Quintarelli?

Raccontiamo la storia Stefano Quintarelli, pionere del web italiano, grandissimo esperto di diritto d’autore e candidato dalla rete alla presidenza dell’Agcom.
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In seguito a un articolo sul Corriere della Sera ieri è partita ufficialmente la candidatura di Stefano Quintarelli a Presidente dell' Agcom. Una candidatura spontanea, voluta e richiesta a gran voce da tutta la rete a da tutto il mercato IT italiano tanto da far scoppiare dopo pochi minuti anche un TT su Twitter con L’hashtag #Quinta4President. La rete è sembrata subito favorevole alla proposta è si è schierata subito a suo favore grazue anche da una petizione su Firmiamo.it che ad ora ha già raccolto oltre 8.000 firme.

Stefano Quintarelli è un vero e proprio pioniere del web, personaggio molto stimato anche all'estero ed è colui grazie al quale molte delle novità provenienti dall'america negli anni 90 sbarcarono anche in Italia, attualmente è Direttore dell'Area Digital del Gruppo 24 ORE ma rileggere la sua biografia è come fare un tuffo nel passato nella storia del web italiano. Si è laureato in Scienze dell'Informazione all'Università degli Studi di Milano. È autore di libri e articoli su Internet apparsi sui principali quotidiani italiani ed è curatore scientifico di seminari di aggiornamento per la comunità finanziaria italiana su temi tecnologici per conto di banche di affari internazionali. Quintarelli scrive quasi quotidianamente sul suo blog dove potete trovare le sue opinioni riguardo tutte le problematiche del web e i suoi commenti a tutte le notizie più interessanti che riguardano il mercato italiano, rileggendo alcuni suoi post è possibile capire subito cosa pensa di temi molto scottanti come quelli del diritto d'autore, della neutralità della rete, del digital divide, dell'agenda digitale e di tutti gli altri temi su cui ogni giorno si dibatte in Italia.

Nel 1989 ha fondato MI.NE.R.S. (Milano Network Researchers and Students), la prima associazione telematica studentesca italiana che ha realizzato la prima rete indipendente di posta elettronica in Italia ed il primo sistema telematico per l'iscrizione ad esami universitari. E' lo stesso Quintarelli a raccontare questa prima esperienza universitaria:

Realizzammo anche una prenotazione dei testi per la biblioteca, un nodo di rete Fido, una rete store and forward di posta elettronica, un interfacciamento con la rete SEVA dell'Olivetti, un laboratorio di informatica in un pensionato universitario, alcuni convegni studenteschi europei, sviluppo software di tesine per esami concordate con i docenti, collaborazione con personaggi stranieri in materia di security (come dimenticare i rapporti con Steve Chang, la co-gestione della prima BBS di John McAfee, Greg Pearson che ci diede i sorgenti firmware dell'MNP3 da implementare in software, o Keith Bostic che venne ad un nostro convegno a parlare del Morris Worm)

Collaborando con Daniele Bovio, ricercatore presso l'istituto di fisica cosmica del CNR di Milano ed uno dei coordinatori del SIAM (Servizio Informatico Area Milanese) ha introdotto la posta elettronica al Dipartimento di Scienze dell'Informazione dell'Università degli Studi di Milano, curando l'aggiornamento professionale del personale docente.

È stato uno dei fondatori di I.NET nel 1994, il primo Internet Service Provider commerciale in Italia orientato al mercato professionale, che ha ospitato la prima sede del Milan Internet Exchange (MIX), il primo e principale punto di interscambio di traffico neutrale in Italia ed ha contribuito alla nascita di AIIP, l'Associazione Italiana degli Internet Provider.

È stato uno dei fondatori di CLUSIT, l'Associazione Italiana per la Sicurezza Informatica; di AIPSI, l'Associazione Italiana Professionisti Sicurezza Informatica (emanazione italiana di ISSA.org), e promotore di Equiliber, Associazione per l'informazione equilibrata sull'innovazione tecnologica e di VoIPex, il Consorzio per l'interoperabilità, la qualità, la trasparenza dei servizi IP. È stato un sostenitore dell'informatica civica sostenendo le prime reti civiche italiane tra cui RCM (la rete civica di Milano) e ONDE (Online Desenzano). Ha promosso la nascita di DMIN.IT, il forum per lo sviluppo dei media digitali in Italia, coordinato da Leonardo Chiariglione (il presidente del gruppo mondiale di esperti MPEG).

È stato presidente dell'Associazione italiana internet provider (AIIP) fino a gennaio 2007, e membro del Comitato di Programma di Federcomin (Federazione nazionale di settore di Confindustria che rappresenta il settore dei servizi ICT) ora Confindustria Servizi Innovativi. Promotore della neutralità della Rete e della condivisione della conoscenza ha sostenuto sin dall'inizio l'attività di Condividi la Conoscenza, il ciclo di convegni organizzati dal Senatore Fiorello Cortiana e nel 2005 ha introdotto in Italia il tema della neutralità della rete in un convegno con Lawrence Lessig ed in numerosi articoli e convegni di livello nazionale.

Nel 2011 è stato uno dei promotori dell'Agenda Digitale in Italia insieme ad altri imprenditori e giornalisti. Ben prima dell'arrivo del governo tecnico di Monti fu acquistata un'intera pagina del Corriere in cui veniva mostrato un bellissimo appello affinchè anche in Italia, così come nel resto d'Europa, fosse messo in atto un piano per la diffusione e la regolamentazione di una strategia per il digitale (fortemente voluta e appoggiata dall'Europa). Da li partì un appello sul web che vide la partecipazione di oltre 20 mila persone.
Prima di lasciarvi andare a firmare la petizione online per la candidatura di Quintarelli alla direzione dell'Agcom vi consiglio di prendervi anche qualche minuto per guardare questi filmati girati per Oilproject, si tratta di una serie di lezioni grazie alle quali non potrete fare altro che prendere atto della profonda conoscenza, autorevolezza e preparazione del prof. Quintarelli, si va da tematiche classiche ma sempre interessantissime come la storia di internet fino a vere e proprie lezioni universitarie in cui si parla dell'economia del web, della digitalizzazione, dell'infrastruttura della rete fino al racconto dello sviluppo industriale e della bolla della net economy del 2000.

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