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Corte belga a Facebook: massimo 48 ore per memorizzare i dati dei surfers

Una Corte belga ha ordinato oggi a Facebook di porre un limite alla possibilità di memorizzare i dati degli utenti che non sono registrati all’interno del social network, i cosiddetti surfers. Il limite massimo adesso è di 48 ore, superato il quale scatta una multa: 250 mila euro per ogni giorno in più di memorizzazione.
A cura di Francesco Russo
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Continua l'interesse verso Facebook da parte dei giudici europei dei singoli stati, come in questo caso. Infatti, una Corte belga ha ordinato oggi a Facebook di porre un limite alla possibilità di memorizzare i dati degli utenti che non sono registrati all'interno del social network, i cosiddetti surfers. Il limite massimo adesso è di 48 ore, superato il quale scatta una multa: 250 mila euro per ogni giorno in più di memorizzazione.

La decisione del Tribunale di Bruxelles farà senz'altro discutere e potrà, a questo punto, generare anche un effetto "a catena" per quanto riguarda le altre corti in Europa che potrebbero quindi adottare lo stesso provvedimento. Le Autorità dei 28 paesi si stanno già coordinando in questo senso. La decisione punta a porre un limite nella tracciabilità degli utenti al di fuori del social network.

La decisione della Corte arriva in seguito alla denuncia avanzata dall'Autorità per la Privacy belga lo scorso giugno, in cui denunciava il fatto che il colosso dei social network procedeva indiscriminatamente alla tracciabilità degli utenti internet che visitano il social network senza essere registrati. Lo stesso discorso vale per gli utenti, sempre non registrati, che cliccano su "Like" o "Condividi", in questo modo infatti viene rilasciato un cookie, nonostante gli stessi non siano registrati.

Facebook fa sapere, attraverso la portavoce Sally Aldous, che impugnerà la decisione della Corte, annunciando anche che la società sta lavorando per ridurre al minimo i disagi per gli utenti belgi. Anche in questa occasione Facebook ha sostenuto la posizione per cui la società resta soggetta alla Corte irlandese, per il fatto che la società ha la sede europea in quel paese. Posizione analoga usata già in Germania.

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