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Il clone digitale di un’opera di Banksy è all’asta come NFT, ma lui non c’entra niente

L’oggetto in questione è una riproduzione in 3D di Spike, un lavoro che risale al 2005 finito nelle mani proprio del proprietario di Valuart. Alla base dell’operazione c’è però un potenziale problema: nel realizzare e vendere la riproduzione digitale l’artista originale potrebbe non essere stato interpellato.
A cura di Lorenzo Longhitano
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Un'opera d'arte reale, trasformata in una copia digitale e poi rivenduta come un oggetto unico attraverso NFT: è l'operazione alla base dell'asta online che si è aperta nelle scorse ore sull'appena nato portale Valuart, di proprietà del tenore Vittorio Grigòlo. L'asta che si sta tenendo in questi minuti è finita però sotto i riflettori non solo per via della singolare tipologia di opera che ne è oggetto, ma anche perché si basa su un lavoro del celebre artista Banksy: l'oggetto in questione è infatti una riproduzione in 3D di Spike, un lavoro che risale al 2005 finito nelle mani proprio del proprietario di Valuart. Il potenziale problema alla base dell'operazione è che nel realizzare e vendere questa riproduzione digitale sembra che l'artista originale non sia stato interpellato.

L'opera in vendita

La versione originale di Spike è di fatto una pietra che Banksy ha estratto dalla barriera israelo-palestinese e nascosto in territorio palestinese. L'artista l'ha contrassegnata con la scritta Spike e l'ha promessa in regalo a chiunque riuscisse a ritrovarla. Non è chiaro come l'opera sia finita nel patrimonio del fondatore di Valuart, sta di fatto che quella che è stata messa all'asta sul portale non è la pietra originale, ma un suo derivato virtuale. Dei tecnici l'hanno realizzata con un programma di modellazione 3D e ne hanno realizzato un'opera video corredata dal cantato del tenore: si tratta di fatto di un oggetto virtuale, che sarà venduto al migliore offerente in un formato particolare: i file digitali che compongono video e audio dell'opera e un certificato di autenticità basato su NFT, una tipologia di contratto online permanente basato su tecnologia blockchain.

I dubbi sull'asta online

Da questo aspetto arrivano i dubbi espressi da alcuni osservatori online. Da una parte infatti mettere in vendita un'opera d'arte, online oppure offline, non crea generalmente problemi: si tratta di un semplice atto di compravenita in cui il possesso di un bene già esistente passa dalle mani di una persona a quelle di un'altra a un prezzo stabilito dalle leggi di mercato. Quella finita all'asta nelle scorse ore è però la riproduzione di un lavoro altrui: una nuova opera è stata creata a immagine di un'altra sulla quale i diritti – secondo le leggi in materia di copyright – li ha l'autore originale. Banksy non ha rilasciato dichiarazioni in merito all'asta e Valuart non ha fornito dettagli in merito alla questione; se davvero l'artista di Bristol non avesse dato il suo assenso alla riproduzione digitale della sua opera, l'asta potrebbe concludersi in modo imprevisto.

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