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La guerra in Libia si combatte anche sul campo della tecnologia

Perchè la connessione Internet negli ultimi giorni della rivolta in Libia, da domenica 21 Agosto, ha subito continui intervalli di accensione e spegnimento? La battaglia per la presa di Tripoli si sta combattendo anche per il controllo di “Lybia Telecom e Technology”, il più importante gestore dei network di comunicazione? Ecco il riassunto delle ultime ore: lo scambio di informazioni e l’invio di messaggi di Twitter diventa sempre più strategico nelle società moderne, o che tentano di diventarlo.
A cura di Vito Lopriore
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Nella notte di domenica 21 Agosto, la rivolta in Libia si e' fatta sempre piu' dura per prendere il controllo sulla capitale Tripoli: questo ha generato un flusso continuo di tweet e retweet che, descrivendo quello che succedeva e che sta ancora succedendo, hanno dato un quadro contraddittorio sull'evoluzione della situazione in generale e della disponibilità della connessione Internet, anche da dispositivi mobile, in particolare.

Per tanti mesi la popolazione libica ha avuto svariati problemi di accesso a Internet: la connessione nazionale consiste in 16 blocchi di indirizzi IP, ognuno dei quali invia dati al mondo attraverso Libyan Telecom e Technology. Tranne poche interruzioni, le tracce delle informazioni messe online provenienti dal paese africano ci sono state fino allo scorso Marzo quando c'e stato il blackout di Internet, forse concertato anche da fonti governative. Ancora oggi solo poche persone possono comunicare tramite il web, poche persone possono accedere alle alternative con i telefoni satellitari o le connessioni internazionali dial-up, nonostante siano mezzi lenti e costosi per passare le informazioni all'estero.

La situazione dei telefoni cellulari

Nei due giorni precendenti la presa di Tripoli, anche se il Twitterstream avvisava della battaglia in corso, si pensava che le reti mobile, e probabilmente l’intero sistema telefonico, fossero state spente dal governo proprio per evitare che i rivoltosi potessero comunicare e organizzarsi tra di loro. C’erano sporadici tweets e chiamate incomplete anche se il sistema telefonico comunque non è stato bloccato ed ha continuato a funzionare.

La rete televisiva Al Jazeera ha allertato i residenti di Tripoli di scendere in strada – non si è capito se per supportare il governo o i ribelli – e domenica mattina il twitterstream ha avvisato qualcosa che nessuno si aspettava: “La connessione Internet è tornata attiva”.

La-battaglia-della-tecnologia-in-Libia

Perché il governo ha reso la connessione disponibile proprio nel mezzo delle rivolte? Per fare in modo che la gente resti in casa? Il motivo ancora non si conosce e, anche se la larghezza di banda era ancora scarsa, i servizi DSL hanno ricominciato a funzionare. La gente ha iniziato a usare Skype, o altri servizi simili VoIP, per parlare con i propri amici e familiari, qualcuno parlando di aver udito spari in diretta, altri spaventandosi per la violenza in atto. Un tweet dice infatti “ Ho appena chiamato un familiare con Skype a Tripoli…ha detto che Internet è molto lento e potrebbe essere sotto controllo. Ho sentito colpi di fucile durante la chiamata

Tweet-libico-che-avvisa-del-ritorno-della-connessione-e-di-Skype

Qualche momento dopo l’accesso a Internet a Tripoli è cessato nuovamente per poi rifunzionare di nuovo per un totale di un’ora e mezzo di tempo tra le ore 2 e le 4:30, ora locale. Chi è responsabile? Come è possibile che la connessione sia tornata nuovamente? 11 dei 16 blocchi di indirizzi IP sono stati ritirati dalla tabella di routing globale: gli stessi che erano stati resi non funzionanti due settimane fa. Ecco il grafico relativo ai network libici:

Grafico-sulla-connessione-Internet-in-Libia

Sono stati non funzionanti per 4 ore per poi tornare alle 9:22 dell’ora locale. Poi per il resto della giornata, anche se la rete infrastrutturale sembrava tornata alla norma, il servizio locale sembrava essere bloccato di nuovo ripristinando lo stato di blocco degli ultimi 5 mesi. Lunedì fino a mezzanotte, il sito web LTT – cioè quello di Lybia Telecom e Technology – era ancora non raggiungibile. Può darsi che il conflitto libico sia anche, a livello strategico, all’interno della stessa compagnia telefonica, con qualcuno che lotta per riattivare il servizio locale, in circoscritte zone della città, e invece renderlo inagibile a livello nazionale? Oppure il fallimento del routing durante la notte è da attribuire all’ennesima sequenza – forse per l’alimentazione energetica – delle interruzioni delle reti LTT? Questo non è ancora chiaro, anche se in momenti delicati, ma anche di pace, lo scambio di informazioni e l’accesso privilegiato alle stesse è naturalmente una fonte di potere per le parti contendenti in momenti di guerra, e per partiti, organizzazioni, enti giuridici, testate giornalistiche, network di comunicazione e cittadini in tempo di pace.

Gli ultimi aggiornamenti da Tripoli – precisamente lunedì 22 Agosto a mezzogiorno – confermano che il sito LTT è tornato online e la scansione in arabo in fondo dice “Congratulazioni, Libia, per l’emancipazione dal dominio del tiranno”. La verifica della portata della riconnessione Internet è ancora in corso ma questo messaggio è una prova che LTT è ormai nelle mani del nuovo governo libico. Nelle ultime ore le notizie sono ancora contrastanti anche se la caduta ufficiale del Rais sembra sempre più vicina.

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