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La macchina per il suicidio assistito stampata in 3D è pronta: “Debutterà l’anno prossimo”

Ideata dal medico australiano e attivista per il diritto all’eutanasia Philip Nitschke, la capsula Sarco ha già fatto ripetutamente parlare di sé.
A cura di Lorenzo Longhitano
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La capsula hi tech per il suicidio assistito Sarco torna a far parlare di sé insieme al suo ideatore, il medico australiano e attivista per il diritto all'eutanasia Philip Nitschke. Stando a una intervista rilasciata dallo stesso medico alla testata svizzera Swissinfo, il dispositivo sarebbe infatti pronto a entrare nella fase operativa, per fare il suo debutto proprio nel settore elvetico della morte assistita.

Cos'è Sarco, la capsula per il suicidio assistito automatizzato

Il dispositivo è stato presentato per la prima volta nel 2017 e si posiziona a metà strada tra una bara e capsula per il suicidio ermetica nella quale la morte avviene per ipossia e ipocapnia: chi la utilizza si posiziona al suo interno e, una volta pronto, preme un pulsante che introduce nella camera una quantità sempre maggiore di azoto, aspirando al contempo l'ossigeno presente. Il processo è pensato per far perdere conoscenza a chi è all'interno, portandolo alla morte senza che a questa siano accompagnate sensazioni di panico o di soffocamento, e al contempo senza utilizzare sostanze controllate come il sodio pentobarbital.

Perché se ne parla

Della capsula Sarco si è parlato a ripetizione più volte per diversi motivi, ma principalmente perché mira a "democratizzare" una questione delicata come quella del suicidio assistito. Il dispositivo è pensato per essere stampato in 3D proprio perché ottenerlo in questo modo avrebbe abbattuto i costi di realizzazione fino a circa 1.000 euro, mentre il metodo di somministrazione non richiede conoscenze tecnico-scientifiche né accesso a medicinali; il pubblico potenziale individuato da Nitschke inoltre include chiunque, non solo malati terminali o individui la qui qualità della vita sia pesantemente e permanentemente compromessa.

L'arrivo nel 2022

Le ultime dichiarazioni pubbliche del medico australiano sono destinate a riaccendere il dibattito sul tema. Stando a quanto affermato, il terzo prototipo della capsula dovrebbe infatti diventare operativo in Svizzera già nel 2022; l'azienda produttrice, con sede nei Paesi Bassi, ha richiesto il parere di diversi esperti per l'utilizzo di Sarco nella pratica del suicidio assistito nel Paese elvetico, e l'analisi ha dato un esito positivo che ha incoraggiato il gruppo a procedere con la produzione. Non è chiaro però a chi intenda rivolgersi Nitschke per l'effettivo ingresso di Sarco in Svizzera: il medico ha parlato di "dialogo avviato" con diversi gruppi svizzeri già attivi nel settore del suicidio assistito, senza però scendere nei dettagli.

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