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Perché TikTok farà causa all’amministrazione Trump

La piattaforma ha confermato di voler impugnare l’ordine esecutivo con il quale il presidente Trump la sta costringendo a cedere le attività statunitensi a un’azienda locale. Per gli sviluppatori dell’app la decisione ha privato l’azienda della possibilità di difendersi in un processo equo dalle accuse rivoltele.
A cura di Lorenzo Longhitano
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TikTok sta andando incontro a un destino incerto in occidente: all'inizio del mese con un ordine esecutivo il presidente Trump ha imposto allo sviluppatore ByteDance di cedere la gestione statunitense dell'app a un'azienda locale mettendo un'ipoteca sul futuro della piattaforma non solamente negli USA. Ora però l'azienda ha intenzione di controbattere portando in tribunale la Casa Bianca, per dimostrare che il provvedimento non ha basi giuridiche.

La dichiarazione di TikTok

Le indiscrezioni sul fatto che TikTok intendesse intraprendere un'azione legale nei confronti dell'amministrazione Trump erano nell'aria già da tempo, ma a confermare questa volontà ci ha pensato pochi giorni fa la stessa piattaforma con un comunicato: "Anche se siamo in profondo disaccordo con le preoccupazioni espresse dalla Casa Bianca, per quasi un anno abbiamo tentato in buona fede di trovare una soluzione costruttiva al problema; ci siamo trovati però dovuti scontrare con l'assenza di un giusto processo e con un'amministrazione che ha preferito ignorare i fatti e inserirsi all'interno di negoziati tra imprese private".

La posizione della Casa Bianca

Le preoccupazioni della Casa Bianca alle quali fa riferimento TikTok sono quelle che hanno spinto Trump a firmare l'ordine esecutivo: l'accusa rivolta all'app è che possa rappresentare una minaccia per la sicurezza degli Stati Uniti, per via dei dati che raccoglie sugli utenti e della sua provenienza cinese, che la sottoporrebbe all'influenza del governo locale. Fin dalla prima formulazione di queste accuse lo sviluppatore ByteDance ha tentato di spiegare come le informazioni degli utenti siano al riparo da eventuali richieste del governo di Xi Jinping, ma non ha mai ottenuto particolare successo: l'app è stata bandita dagli smartphone governativi e bersagliata da dichiarazioni di ostilità da parte di ufficiali, funzionari e membri del governo USA, fino al provvedimento di agosto che ha imposto al gruppo di vendere le attività statunitensi.

Lo scontro

L'ordine esecutivo vieterà alle aziende statunitensi di fare affari con TikTok nel caso in cui le operazioni statunitensi dell'azienda non siano state vendute a un gruppo locale entro il 12 novembre. Tra le aziende che stanno già tentando di mettere le mani sull'app ci sono Microsoft, Oracle e Twitter, ma lo sviluppatore ByteDance non ha intenzione di cedere senza lottare, e cercherà di dimostrare in tribunale che l'iter decisionale che ha portato all'ordine esecutivo ha privato l'azienda della possibilità di difendersi dalle accuse rivoltele, condannandola senza un procedimento equo e costringendola così a scorporare un'app che ha già raccolto centinaia di milioni di utenti in tutto il mondo.

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