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Privacy, il Garante a Facebook: “Basta fake, più trasparenza sui dati”

Nella giornata di oggi il Garante per la protezione dei dati personali ha inviato una newsletter in cui spiega di aver richiesto ai vertici del social network Facebook i dati riguardanti un utente che ha provato a contattare l’azienda di Menlo Park ottenendo una risposta insoddisfacente.
A cura di Matteo Acitelli
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Nella giornata di oggi il Garante per la protezione dei dati personali ha inviato una newsletter in cui spiega di aver richiesto ai vertici del social network Facebook i dati riguardanti un utente che ha provato a contattare l'azienda di Menlo Park ottenendo una risposta insoddisfacente.

Il Garante ha accolto il ricorso dell'utente iscritto a Facebook ed ora il team della piattaforma blu dovrà fornire tutti i dati che lo riguardano: informazioni personali, fotografie e post, compresi quelli pubblicati e condivisi da un account fake che ha rubato l'identità all'utente. Il team di Facebook dovrà quindi fornire all'utente tutte le informazioni riguardanti "le finalità, le modalità e la logica del trattamento dei dati, i soggetti cui sono stati comunicati o che possano venirne a conoscenza". Il tutto nasce dopo che un utente italiano iscritto alla celebre piattaforma ha ricevuto minacce, tentativi di estorsione e sostituzione di persona da parte di un altro utente iscritto al social network.

Come spiegato dall'utente che si è rivolto al Garante, una persona tramite un account fake, ha richiesto e ottenuto l'amicizia su Facebook ed ha utilizzato questo finto profilo per avviare una corrispondenza confidenziale, utilizzata per poi ricattare la vittima. Dopo il rifiuto di sottostare alle richieste di denaro, infatti, la persona che si nascondeva dietro l'account fake ha iniziato ad utilizzare i dati personali e le foto pubblicate sul profilo della vittima inviando ai contatti Facebook dell'interessato fotomontaggi e video "gravemente lesivi dell'onore e del decoro oltre che della sua immagine pubblica e privata".

Da questo episodio è nata la richiesta dell'utente di ottenere dal team del social network la cancellazione e il blocco del profilo fake. Il Garante ha espresso la competenza dell'Autorità italiana sul caso in esame ed ha accolto le tesi del ricorrente ritenendolo legittimato di accedere a tutti i dati che lo riguardano, compresi quelli presenti e condivisi dall'account fake. Ora l'azienda di Menlo Park  dovrà fornire all'utente tutte le informazioni che lo riguardano e dovrà bloccare il profilo fake al fine di un eventuale intervento da parte della magistratura.

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