Apple e l’Irlanda contro la multa da 13 miliardi comminata dalla Commissione Europea
Nuovi aggiornamenti sulla multa da 13 miliardi di euro che la Commissione Europea ha imposto ad Apple per un trattamento fiscale vantaggioso di cui l’azienda di Cupertino avrebbe goduto in Irlanda. Fin da subito Apple aveva annunciato un ricorso definendo "nefasta" la decisione della Commissione Ue per gli investimenti e il lavoro in Europa. Nelle ultime ore dalle pagine di Reuters sono intervenuti il General Counsel dell’azienda Bruce Sewell e il CFO Luca Maestri che entro qualche giorno presenteranno tutta la documentazione necessaria per il riscorso.
"La Commissione Europea ha lanciato un’iniziativa che vuole riscrivere la storia di Apple in Europa, ignorare le normative fiscali irlandesi e sovvertire così l’intero meccanismo fiscale internazionale. Il nocciolo della questione non è quante tasse debba pagare Apple, ma quale Paese debba riscuoterle"
Lo sorso 30 agosto, infatti, la Commissione Europea ha richiesto all'azienda capitanata da Tim Cook di versare 13 miliardi di euro di tasse, frutto di un trattamento fiscale vantaggioso che è stato considerato inammissibile. Nel dettaglio la compagnia produttrice dell'iPhone e dei computer Mac avrebbe goduto di accordi particolarmente favorevoli in Irlanda: nel 2014 avrebbe versato solo lo 0.005% di tasse. Tra i punti su cui si baserà il ricorso di Apple il fatto che la multa è in contrasto con le leggi irlandesi in materia di tributi, che la Commissione non abbia ascoltato il parere degli esperti irlandesi circa le leggi fiscali ed il comportamento della Commissione che il gruppo capitanato da Tim Cook vede come un’azione mediatica: "è un target conveniente che genera molti titoli".
