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Apple, ex dipendente licenziata senza motivo: “Mi hanno usata”

Un contratto a tempo indeterminato e uno store da inaugurare. Sono gli elementi che hanno dato il via alla breve esperienza lavorativa di Sara, ex dipendente Apple che lo scorso 11 settembre è stata licenziata senza motivo. “Mi hanno usata, Apple non è differente dalle altre aziende”.
A cura di Marco Paretti
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Sara licenziata Apple

Un contratto a tempo indeterminato, un lavoro come Creative all'interno di un negozio Apple, uno store da inaugurare insieme. Sembra una storia a lieto fine, uno scacco alla disoccupazione e allo sfruttamento dei lavoratori da parte delle aziende. Invece, per Sara, non è stato così.
"Quando mi hanno offerto un contratto a tempo indeterminato ho pensato di aver vinto alla lotteria" ha spiegato a Servizio Pubblico Sara, ex dipendente Apple che da Specialist, ruolo per il quale si era proposta, è stata spostata a Creative. "Dovevo insegnare ad utilizzare le applicazioni e il sistema operativo Apple alla clientela. Ci è stato detto che avremmo creato il nostro negozio". I quattro giorni seguenti sono di facchinaggio, tra allestimento e trasporto del materiale all'interno dello store. "Eravamo felici, era la nostra seconda famiglia".

Il giorno prima dell'apertura è stata data la possibilità di fare un'inaugurazione privata insieme a parenti ed amici: Sara e gli altri impiegati hanno dovuto correre per tutto il centro commerciale, dando il cinque ai clienti. "Mi stavano offrendo un contratto a tempo indeterminato, dovevo solo fare una corsetta e poi mi sarei messa al lavoro".
Ed in effetti è così per i successivi tre mesi, ma l'11 settembre, alla fine del suo turno, Sara viene convocata dai suoi manager. "Mi viene comunicata la fine del nostro rapporto di lavoro per mancato superamento del periodo di prova. Sono stata utilizzata per compiere diversi lavori all'interno del negozio, ma non ho mai svolto quello per cui ero stata assunta".

Insieme a Sara i ragazzi licenziati sono stati sei. "Mi hanno detto di restituire tutte le magliette e il materiale aziendale, ma non mi hanno voluto dire in cosa ho sbagliato". Secondo Sara una delle motivazioni potrebbe essere legata al tempo impiegato per riparare i dispositivi. L'azienda impone un tempo massimo di 10 minuti, ma spesso ci vuole del tempo anche solo per far sedere i clienti più agitati.
Alla fine a Sara viene chiesto se vuole uscire dal retro o dalla porta principale. Lei sceglie di uscire a testa alta, dalla porta che aveva varcato all'inizio del turno. Ma viene scortata. "Apple dice di essere differente, invece ha dimostrato di essere uguale a tutte le altre aziende".

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Giornalista dal 2002 specializzato in nuove tecnologie, intrattenimento digitale e social media, con esperienze nella cronaca, nella produzione cinematografica e nella conduzione radiofonica. Caposervizio Innovazione di Fanpage.it.
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