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Casa Bianca e big della Silicon Valley per discutere di terrorismo e social media

La Casa Bianca inviterà nei prossimi giorni i massimi rappresentanti delle aziende della Silicon Valley per affrontare il tema del terrorismo e di come fronteggiare le organizzazioni criminali che fanno propaganda attraverso i social media. All’incontro sarà presente anche Tim Cook, CEO di Apple.
A cura di Francesco Russo
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La Casa Bianca inviterà nei prossimi giorni i massimi rappresentanti delle aziende della Silicon Valley per affrontare il tema del terrorismo e di come fronteggiare le organizzazioni criminali che fanno propaganda attraverso i social media. Secondo quanto riporta Reuters, all'incontro prenderanno parte aziende come Facebook, Google, Microsoft, Twitter, Dropbox e altre. Molte di loro manderanno dei manager per rappresentanza, ma per Apple ci sarà proprio il CEO Tim Cook, uno dei pochi CEO presenti. E vi prenderanno parte anche Mike Rogers, direttore della NSA, James Clapper, direttore della National Intelligence, James Comey, capo dell'FBI, e Loretta Lynch, procuratore generale.

Obiettivo di questo incontro è quindi quello di provare a limitare l'uso dei social media alle organizzazioni criminali, in particolari all'ISIS che proprio su Twitter aveva trovato il modo per fare propaganda e reclutare adepti. E per fare questo gli Usa vogliono coinvolgere le aziende più importanti della Silicon Valley, e quindi le aziende più importanti al mondo nel settore della tecnologia, per provare a trovare insieme soluzioni per impedire l'utilizzo di questi canali incontrollato e per trovare insieme modelli di collaborazione più stretta. Sul tavolo c'è anche la grande questione delle informazioni criptate su cui il governo Usa vorrebbe intervenire e sul quale tema si sono espresse in modo contrario aziende come Google e Apple.

Questa riunione arriva dopo le forti pressioni che il governo Usa ha fatto durante questi ultimi mesi verso le aziende tecnologiche per cercare di evitare che gruppi terroristici potessero servirsi di strumenti di comunicazione digitale per far veicolare i loro messaggi. Quasi un anno fa anche il Congresso americano era intervenuto a fare pressione su Twitter affinché si attivasse a limitare l'utilizzo della piattaforma ad account appartenenti a gruppi terroristici. E infatti qualche giorno fa Twitter ha aggiornato le proprie regole, adottando misure contro i contenuti violenti e che inneggiano all'odio, pur mantenendo salda la libertà di esprimersi in 140 caratteri. Perchè il grande rischio che si pone con interventi di questo tipo è proprio quello di limitare gli utenti della libertà di esprimersi senza limiti.

Vedremo quindi quale sarà l'esito di questa riunione, esito che alla fine interesserà tutti essendo le aziende coinvolte fornitrici di servizi in uso in tutto il mondo. Al termine della riunione verrà emesso un comunicato e da lì sapremo come è stato affrontato il tema della crittografia, tornato sulla scena dopo i gravi fatti di Parigi.

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