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Con il robot pizzaiolo la pizza arriva a casa appena sfornata

Il loro obiettivo è chiaro ma ambizioso: diventare l’Amazon della pizza. È l’idea nata da Alex Garden e Julia Collins, fondatori Zume Pizza, un servizio che sfrutta la tecnologia per rivoluzionare il settore della pizza a domicilio.
A cura di Marco Paretti
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Il loro obiettivo è chiaro ma ambizioso: diventare l'Amazon della pizza. È l'idea nata da Alex Garden e Julia Collins, ex imprenditore lui e ristoratrice lei, che insieme hanno fondato Zume Pizza, un servizio che sfrutta la tecnologia per rivoluzionare il settore culinario e, in particolare, quello della pizza consegnata a domicilio. Come? Utilizzando dei pizzaioli robot che, secondo gli autori, non influiscono sulla qualità finale del prodotto. Elemento che, soprattutto in Italia, potrebbe essere visto come un'eresia, ma che secondo Alex e Julia potrebbe garantire una maggiore qualità. Ovviamente utilizzando ingredienti locali e biologici.

I robot, proprio come gli autori, sono due: Marta si occupa di spalmare la salsa di pomodoro sulla pasta, mentre Bruno la inforna in uno dei 56 forni collocati in un furgone speciale progettato appositamente per cuocere e consegnare pizze calde. Nel mezzo, alcuni rulli trasportatori muovono l'impasto e consentono alla struttura di posizionare gli ingredienti e i condimenti in maniera autonoma. Il risultato è una cottura che avviene sulla strada, mentre il furgone raggiunge il cliente che quindi può gustarsi una pizza a casa come se fosse stata appena sfornata. Perché, di fatto, lo è.

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"Bruno gestisce i forni da remoto e ne regola i vari piani di cottura" ha spiegato la Collins. "Per 15 dollari, nessuno riceverà più pizze fredde". Già, perché quando il furgone si trova a 3 minuti e 15 secondi dal luogo della consegna, il forno viene attivato e inizia a cuocere la pizza. Attualmente il servizio di Zume Pizza è attivo a Mountain View, nel cuore della Silicon Valley, ma Alex e Julia sperano di raggiungere presto altre città. Ma non solo, perché lo stesso sistema, spiegano i fondatori, potrebbe essere utilizzato per qualsiasi tipo di cibo da consegnare a casa, non solo per la pizza. Facile a dirsi negli Usa, ma chissà cosa ne pensano i pizzaioli italiani.

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Giornalista dal 2002 specializzato in nuove tecnologie, intrattenimento digitale e social media, con esperienze nella cronaca, nella produzione cinematografica e nella conduzione radiofonica. Caposervizio Innovazione di Fanpage.it.
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