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Così le emoji possono rivelare la tua personalità

Dimmi che emoji usi e ti dirò chi sei. Le faccine – da non confondere con le emoticon, che sono quelle realizzate solo con la punteggiatura – possono svelare molti più aspetti della nostra psicologia di quanto il loro innocuo aspetto possa lasciar intendere.
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A cura di Marco Paretti
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Dimmi che emoji usi e ti dirò chi sei. Le faccine – da non confondere con le emoticon, che sono quelle realizzate solo con la punteggiatura – possono svelare molti più aspetti della nostra psicologia di quanto il loro innocuo aspetto possa lasciar intendere. A dirlo è la psicologa Linda Kaye in uno studio pubblicato sulla rivista Trends in Cognitive Science, secondo la quale l'utilizzo diffuso delle emoji – più del 90 percento degli utenti del web le invia – può essere paragonato alla comunicazione non verbale che mettiamo in atto quando parliamo con una persona dal vivo, attraverso i movimenti del nostro corpo.

L'utilizzo di una emoji che fa l'occhiolino o che balla può essere altrettanto importante all'interno di una comunicazione, consentendo all'interlocutore di comprendere meglio il significato del testo e, soprattutto, carpire la personalità di chi scrive. Chi utilizza molte emoji, secondo lo studio, risulta in definitiva più amichevole rispetto a chi invia una frase senza faccine. "Nel caso di tratti come la sensibilità o la piacevolezza, essi sembrano essere legati all'utilizzo delle emoji" spiega la Kaye in una nota. Le emoji, che spesso vengono utilizzate per ridurre l'ambiguità di un testo, a volta vengono intenzionalmente usate per convogliare il tono della discussione che inevitabilmente si perde nelle comunicazioni testuali.

Secondo gli autori dello studio le emoji potrebbero persino essere considerate "una nuova forma di emozione" ed essere utilizzate dai ricercatori per condurre approfondimenti psicologici dei pazienti. Insomma, le emoji non sono solo simpatiche immagini d'accompagnamento, anzi. Per lo sesso motivo il loro utilizzo deve essere ponderato, soprattutto quando si parla di comunicazioni testuali che vanno al di fuori della sfera d'amicizia ed entrano, per esempio, in quella lavorativa. D'altronde non sono solo i giovani ad utilizzare: il 46 percento degli utilizzatori ha più di 34 anni.

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Giornalista dal 2002 specializzato in nuove tecnologie, intrattenimento digitale e social media, con esperienze nella cronaca, nella produzione cinematografica e nella conduzione radiofonica. Caposervizio Innovazione di Fanpage.it.
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