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Cyrcle, lo smartphone femminile che le donne non vogliono: “È ridicolo”

Nel corso del Mobile World Congress 2016 di Barcellona una startup ha presentato quello che vorrebbe diventare lo smartphone perfetto per le donne. Come? Grazie ad una forma considerata maggiormente adatta alle tasche e alle borse femminili. Il progetto è però già stato boicottato proprio dalle future clienti: le donne.
A cura di Marco Paretti
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Nel corso del Mobile World Congress 2016 di Barcellona una startup ha presentato quello che vorrebbe diventare lo smartphone perfetto per le donne. Come? Grazie ad una forma considerata maggiormente adatta alle tasche e alle borse femminili, simile a quella che caratterizza i piccoli specchi che si trasportano normalmente durante il giorno. Il risultato è un prodotto a metà tra questi oggetti e una stampa in 3D, una sorta di conchiglia contenente un piccolo schermo touchscreen realizzata dall'azienda Dtoor, acronimo per "Designing the opposite of rectangle" (progettare l'opposto di un rettangolo).

Il problema sarebbe proprio questo: il rettangolo, spiegano le creatrici, non si adatta alle forme femminili delle donne e le rende "poco attraenti". Va quindi sostituito con una scocca rotondeggiante dotata di LED, schermo touchscreen, GPS, chip NFC e connessione 2G, perché evidentemente quelle più veloci non sono abbastanza femminili. Presentato a Barcellona e diretto verso una raccolta fondi tramite Kickstarter, il dispositivo sta già facendo parlare di sé, ma per il motivo sbagliato. L'entusiasmo è infatti stato messo a tacere dalle stesse persone che, in futuro, dovrebbero utilizzarlo: le donne.

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Considerato "paternalistico" e "ridicolo", come lo definisce la giornalista Madhumita Murgia sul Telegraph, il device più che uno smartphone ricorda i Polly Pocket che andavano tanto di voga tra le bambine negli anni '90. Il punto è che ora le creatrici vorrebbero applicare lo stesso concetto a donne adulte, che chiaramente non si trovano troppo d'accordo con l'idea di un dispositivo "più naturale e sensuale". Anche e soprattutto perché la descrizione offerta dalle creatrici – che, va sottolineato, sono donne – dipinge un ruolo sociale che può facilmente essere visto come sessista e descritto con "borsette", "vestiti delicati" e "look femminili". Insomma, il progetto pare essere naufragato sul nascere proprio a causa del pubblico al quale si rivolgeva.

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Giornalista dal 2002 specializzato in nuove tecnologie, intrattenimento digitale e social media, con esperienze nella cronaca, nella produzione cinematografica e nella conduzione radiofonica. Caposervizio Innovazione di Fanpage.it.
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