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Ddl Diffamazione, si fa strada una nuova stretta sui Blog

Si ritorna a parlare, a distanza di qualche anno, di diffamazione e blog all’interno del disegno di legge in materia di diffamazione. In pratica il deputato del Pd, David Ermini, responsabile Giustizia del partito guidato da Matteo Renzi, vuole estendere le rigide regole della rettifica obbligatoria, da pubblicare entro due giorni anche ai blog.
A cura di Francesco Russo
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Si ritorna a parlare, a distanza di qualche anno, di diffamazione e blog all'interno del disegno di legge in materia di diffamazione. In pratica il deputato del Pd, David Ermini, responsabile Giustizia del partito guidato da Matteo Renzi, vuole estendere le rigide regole della rettifica obbligatoria, da pubblicare entro due giorni anche ai blog, quindi non solo alle testate giornalistiche registrate. Una proposta che sta facendo letteralmente tremare l'intera blogosfera italiana.

Va ricordato che l'obbligo di rettifica va rispettato entro le 48 ore successive dalla richiesta di chi assume di sentirsi diffamato da ciò che è stato scritto e pubblicato, anche sui blog a questo punto. La pena prevista, anche in caso di ritardo, è di sanzioni pecuniarie che potrebbero arrivare fino a 50 mila euro. A quanto pare questa proposta mette sullo stesso piano gli editori e i blogger, centinaia di migliaia in Italia, dove è evidente la disparità dei mezzi a disposizione. Ma sono gli stessi editori che lamentano il fatto che tutta la responsabilità ricada solo su testate registrate, avanzando quindi l'ipotesi di fa ricadere anche questa sui blog.

La legge è ancora in discussione ed è ancora tutto da decidere sia per la questione delle querele temerarie, l'intento sarebbe di estenderle a qualsiasi tipo di contrasto, sia per le sanzioni disciplinari da imporre ai giornalisti che infamano. Però, si trova comunque tempo per tirare, ancora una volta, di mezzo anche i blog. Lo stesso Ermini avrebbe poi proposto una riduzione delle pene pecuniarie da 50 mila a 30 mila euro, ma tale proposta è destinata a non essere accolta.

Nei prossimi giorni i direttori delle più grandi testate saranno ascoltati in commissione Giustizia della Camera e certamente in quella sede faranno valere le loro posizioni.

Resta ancora da capire come questa nuova "stretta" verso i blog possa trovare uno sblocco definitivo. Da un lato esiste la libertà di espressione che deve essere sempre garantita, ma dall'altra esiste anche un problema che riguarda effettivamente il riconoscimento del soggetto che si vuole punire. La proposta in discussione è nei fatti ingiusta proprio nei termini, in quanto mette sullo stesso piano testate giornalistiche registrate e blog che trovano la loro grande motivazione di esistere nell'esercizio della libertà di espressione. Per non parlare della diversità dei mezzi a disposizione.

All'interno di questo dibattito c'è anche da considerare il "diritto all'oblìo". Infatti il Partito Democratico è ormai convinto che questo vada eliminato, restando della convinzione che qualsiasi notizia che possa sembrare diffamatoria per il soggetto citato debba essere eliminata. Questa posizione vede favorevole anche il MoVimento 5 Stelle e su questo tema si era pronunciato con medesima visione anche il Garante della Privacy, Antonello Soro.

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