Famosa per essere il maggiore produttore di iPhone al mondo e tristemente famosa per essere stata al centro di numerosi casi di suicidio, l'azienda taiwanese Foxconn sta ultimando i processi di automazione della sua linea produttiva, sostituendo le mani umane con quelle robotiche. Come parte di questo progetto, la realtà di Taiwan ha annunciato un taglio di 60.000 dipendenti, i quali saranno sostituiti da robot nel corso delle prossime settimane. La fabbrica localizzata nella contea di Kushan passa così da 110 a 50 mila dipendenti, une elemento che garantisce all'azienda anche un minore costo del lavoro.
Oltre a quelli di Apple, Foxconn assembla la maggior parte dei prodotti elettronici del mondo, fornendo i suoi servizi ad un grande numero di colossi tecnologici, come Microsoft e Samsung. A partire da queste settimane il processo di produzione di questi dispositivi si rivoluzionerà, introducendo soluzioni automatiche e meno costose. Una brutta notizia per tutti i cinesi che nel corso degli ultimi mesi si sono diretti nella contea, considerata una delle più promettenti dal punto di vista economico. Sono circa un milione e mezzo, due terzi della popolazione che però ora devono fare i conti con la concorrenza robotica.
D'altronde l'investimento nella robotica e nelle intelligenze artificiali è più alto che mai. Nel corso dello scorso anno, per esempio, 35 aziende hanno investito 610 milioni di dollari nel settore, con Foxconn a guidare il gruppo. Era stata la stessa azienda di Taiwan ad annunciare, cinque anni fa, la volontà di inserire un milione di robot nella propria catena produttiva. Ad oggi sono però solo 50.000 i robot attivi, il cui numero sarà probabilmente destinato a salire proprio a causa del calo delle vendite degli smartphone e la conseguente necessità di tagliare i costi.