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Groupon, il settore non dà segni di ripresa: -42% a Wall Street

Dopo la grande crescita dei primi anni e il crollo che ha caratterizzato i risultati finanziari trimestrali dell’ultimo periodo, Groupon torna a pubblicare risultati in attivo al termine del secondo trimestre del 2015. Si tratta di dati solo apparentemente positivi, perché negli ultimi anni il settore dei coupon non ha mai inviato segnali di ripresa.
A cura di Marco Paretti
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Dopo la grande crescita dei primi anni e il crollo che ha caratterizzato i risultati finanziari trimestrali dell'ultimo periodo, Groupon torna a pubblicare risultati in attivo al termine del secondo trimestre del 2015. Un recupero in gran parte dovuto ai disinvestimenti che gli hanno garantito introiti pari a 360 milioni di dollari dovuti alla cessione delle quote dell'azienda sudcoreana Ticket Monster. Nonostante questo, però, i dati indicano chiaramente che il periodo d'oro di questo settore è ormai passato, con un dato adjusted ben al di sotto delle aspettative e con perdite sempre più evidenti.

Nel corso del secondo trimestre di quest'anno l'azienda ha guadagnato 109,1 milioni di dollari, pari a 16 centesimi per azione. Al termine dello stesso periodo dello scorso anno le perdite ammontavano a 22,9 milioni di dollari o -3 centesimi per azione. Il fatturato ha subito un'impennata del 3,1%, arrivando a 738,4 milioni di dollari; le previsioni degli analisti erano di 740,3 milioni. Nonostante il settore non risplenda più come un tempo, sia le vendite che gli utenti sono aumentate di diversi punti percentuali. Negli Stati Uniti – dove si collocano due terzi degli acquisti totali – le vendite sono cresciute del 14%, mentre in Europa, Asia e Medio Oriente sono salite del 9,3%. Per questo riguarda gli utenti, invece, quelli attivi sono aumentati del 6%.

Dei dati solo apparentemente positivi, perché dal 2011 – momento in cui Groupon si è quotata in borsa – fino ad oggi l'azienda ha continuato a raccogliere una lunga serie di perdite trimestrali, con un titolo in caduta libera che è passato da 26 dollari per azione a 4,6 dollari per azione. Il mercato attuale non sembra quindi essere interessato ad una ripresa del settore dei coupon, come dimostra Wall Street, dove nel corso dell'ultimo anno le quotazioni sono calate del 42%. Il Nasdaq, invece, tiene ancora: il titolo ha recuperato il 6%.

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Giornalista dal 2002 specializzato in nuove tecnologie, intrattenimento digitale e social media, con esperienze nella cronaca, nella produzione cinematografica e nella conduzione radiofonica. Caposervizio Innovazione di Fanpage.it.
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