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Hacker all’attacco dei sistemi di videosorveglianza privati [FOTO]

Secondo una recente indagine realizzata dal Dailymail la maggior parte degli acquirenti di servizi di video sorveglianza privata non cambia la password di default facilitando così l’accesso agli hacker.
A cura di Matteo Acitelli
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Dalla Gran Bretagna arriva una nuova minaccia che riguarda i sistemi di sorveglianza nelle case, negli uffici e nei negozi. Un problema che non ha confini e che si viene a verificare ogni giorno anche in Italia. E' il fenomeno degli hacker, o presunti tali, persone comuni che per gioco o per passione, posso creare non pochi danni legati alla privacy e non solo.

Secondo una recente indagine realizzata dal Dailymail la maggior parte degli acquirenti di servizi di video sorveglianza: dalla classica webcam per controllare il proprio bambino fino ai sistemi di sicurezza a circuito chiuso degli uffici, hanno grossi problemi di sicurezza che spesso sono legati  alla troppa buona fede del consumatore che dà poca importanza alla privacy e, spesso, anche solo per pigrizia, non cambia la password dei dispositivi acquistati, lasciando agli hacker la possibilità di spiare le webcam senza grossi ostacoli.

Senza citare la fonte, il Dailymail mette al corrente i propri lettori della presenza di diversi siti internet in cui gli hacker mettono online i video privati di centinaia di persone che vengono spiate quotidianamente senza esserne al corrente. Le webcam in questione, come si vede dalla gallery fotografica che segue, mette in risalto il problema della privacy. Per una maggiore sicurezza è fondamentale cambiare la password impostata di default sul prodotto acquistato.

Uno studio di Hewlett-Packard mette in guardia gli utenti e le aziende produttrici: entro il 2020 i nuovi dispositivi domotici saranno più di 26 miliardi e il 70 percento di quelli attualmente disponibili sono vulnerabili a hacker e spammer. Come spiega Mike Armstead, Vicepresidente di Fortify “L’internet delle cose unirà una serie infinita di oggetti e sistemi, ma presenta anche una serie di sfide nella difesa da attacchi. Con l’aumento dei dispositivi connessi è importantissimo focalizzarsi sulla sicurezza fin dal principio per evitare di esporre gli utenti a pericoli”.

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