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I Beatles sono disponibili su Spotify, Apple music e altri servizi di streaming musicale

Da mezzanotte del 24 dicembre i brani dei Beatles saranno disponibili su tutti i maggiori servizi di streaming musicale, compresi Spotify, Apple Music, Slacker, Tidal, Groove, Rhapsody, Deezer, Google Play e Amazon Prime. Una prima volta in assoluto, che peraltro riempie un vuoto enorme vista l’importanza dei Fab Four nel panorama musicale globale.
A cura di Marco Paretti
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Chi segue la famosa band inglese sa che gli album dei Beatles non sono facilmente reperibili all'interno dei cataloghi dei negozi digitali. Basti pensare che su iTunes, il negozio musicale più grande del mondo, le canzoni di Paul, John, George e Ringo sono arrivate solo nel 2010. Da mezzanotte del 24 dicembre, però, i Beatles saranno finalmente disponibili su tutti i maggiori servizi di streaming musicale, compresi Spotify, Apple Music, Slacker, Tidal, Groove, Rhapsody, Deezer, Google Play e Amazon Prime. Una prima volta in assoluto, che peraltro riempie un vuoto enorme vista l'importanza dei Fab Four nel panorama musicale globale.

I fan del quartetto saranno in grado di ascoltare in streaming tutti i 13 album rimasterizzati nel 2009 e quattro collezioni dei brani più famosi. Spotify ha confermato che sia gli utenti del servizio gratuito che quelli abbonati a Premium avranno la possibilità di ascoltare la musica dei Beatles. Insieme al principale servizio americano, i Fab Four saranno disponibili anche su praticamente ogni tipo di applicazione o portale per lo streaming, compreso il recente Apple Music. È stata proprio l'azienda di Cupertino a dare il via alla rivoluzione digitale dei Beatles, con il rilascio in esclusiva degli album su iTunes nel 2010, un anno dopo l'uscita delle versioni (fisiche) rimasterizzate.

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Il problema è sempre stato negli accordi, quasi impossibili da chiudere nonostante i membri ancora in vita abbiano ormai intrapreso carriere da solisti da diversi anni. Il primo a "cedere" – si fa per dire, visto che l'accordo è chiaramente avvenuto dopo la morte – la propria musica a Spotify è stato John Lennon, con l'intero repertorio da solista pubblicato su Spotify nel 2014. Lo stesso servizio di streaming era riuscito a portare a bordo anche altre band notoriamente evasive: i Led Zeppelin e i Pink Floyd, per esempio, entrati nel catalogo nel corso degli ultimi anni. Da questa mezzanotte, quindi, anche i Beatles entreranno a far parte della famiglia – e di quelle di tutti gli altri servizi – colmando un vuoto che accompagnava queste realtà da ormai troppo tempo.

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Giornalista dal 2002 specializzato in nuove tecnologie, intrattenimento digitale e social media, con esperienze nella cronaca, nella produzione cinematografica e nella conduzione radiofonica. Caposervizio Innovazione di Fanpage.it.
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