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Il governo cinese censura (parzialmente) WhatsApp

L’applicazione di messaggistica WhatsApp potrebbe essere l’ultimo servizio di proprietà di Mark Zuckerberg a cadere sotto la censura cinese.
A cura di Matteo Acitelli
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L'applicazione di messaggistica WhatsApp potrebbe essere l'ultimo servizio di proprietà di Mark Zuckerberg a cadere sotto la censura cinese. A diffondere la notizia diversi utenti che dalla giornata di ieri stanno riscontrando problemi nell'invio di foto e video tramite la popolare app di instant messaging. Come evidenziato in Rete da diverse fonti, il problema non riguarderebbe solo i contenuti multimediali scambiati tramite l'app ma anche i messaggi di testo che per molti utenti risultato bloccati.

Ad oggi l'unica soluzione per continuare ad utilizzare WhatsApp in Cina sembrerebbe l'utilizzo delle reti virtuali private, meglio note come VPN. Nonostante ora il problema sembri rientrato, alcuni esperti informatici evidenziano alla redazione del South China Morning Post che il malfunzionamento non è dovuto a problemi di natura tecnica ma con buona probabilità si tratta dell'introduzione di una nuova versione del "Great Firewall", il sistema utilizzato per la censura di internet nel Paese. Anche dal New York Times arrivano conferma che fanno pensare che l'origine del problema sia proprio il governo cinese.

Nonostante WhatsApp sia meno utilizzato di WeChat in Cina, molti utenti preferiscono l'app di proprietà di Facebook poiché garantisce una maggiore sicurezza grazie alla crittografia. Dopo la chiusura di Telegram nel paese sempre più utenti sono passati a WhatsApp per comunicare con i propri amici e parenti. Dopo il blocco di Facebook nel 2009 e quello di Instagram nel 2014, ora sembra che anche per WhatsApp siano sorti i primi problemi. Staremo dunque a vedere nel corso delle prossime settimane se la nota app di messaggistica riuscirà a sopravvivere alla censura cinese o se farà la fine di piattaforme come Twitter, Google e Gmail che da tempo sono state bloccate.

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