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Internet, in arrivo un Datacenter per proteggere i dati dai malintenzionati

Deciso dall’Agenzia di Sicurezza americana, il nuovo segreto supercentro di ricerca e archivio di dati digitali, cercherà di proteggere gli utenti dagli attacchi di terrorismo cibernetico.
A cura di Bruno Mucciarelli
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Siamo in pieno deserto, una quindicina di chilometri a sud di Salt Lake City, la capitale dello Utah. Alcuni operai all'interno di un recinto lavorano alla costruzione di un segreto quadrilatero di cemento e filo spinato che non è altro che il segreto nuovo centro di ricerca e archivio dati digitali che la National Security Agency, l'agenzia nazionale per la sicurezza americana, ha deciso di realizzare. Il suo scopo è quello di proteggere qualsiasi dato virtuale dei cittadini americani e non solo.

La sicurezza dei dati è da sempre un pericoloso terreno per tutti. Gli utenti che navigano sulla Rete o che in qualche modo ci si introducono, vogliono essere sempre più sicuri sulla fine delle proprie credenziali e su cosa succederà a tutto quello che visitano e che immettono nei vari form e stringhe di testo digitale. Per questo l'agenzia ha deciso già da dieci anni a questa parte, di realizzare il progetto, costato circa due miliardi di dollari e che sarà pronto per il mese di settembre.

Il Datacenter risulterà essere un vero e proprio concentrato di tecnologia e potenza. I computer installati potranno contenere sino a 5 zettabyte di dati, qualcosa come un triliardo di byte, numeri incredibili solo da pensare. Tutta questa mole di potenza però permetterà di intercettare, ascoltare, decifrare, analizzare e conservare praticamente tutte le conversazioni del mondo. Qualsiasi telefonata sia su telefono fisso che su smartphone, qualsiasi videochiamata o conversazione su skype, mail, messaggi digitali, transizioni finanziarie, ricerche su internet ed anche tutto ciò che è stato postato sui vari social network. Ogni cosa verrà spulciata dai computer del centro americano. Ci si chiede allora, sino a che punto chi governa, può invadere la nostra vita privata anche solo per proteggerci?

L'agenzia ha messo in piedi in questi anni una capacità straordinaria di raccogliere, memorizzare e analizzare una quantità impressionante di informazioni digitali. È qualcosa di molto simile ad un controllo totale: pensare a questa massa di dati concentrata in un solo posto, a disposizione delle più diverse fonti di intelligence, mette un po' paura. Dipende infatti da chi maneggerà tutto questo. E soprattutto con quali scopi.

Ex agente della Nsa

Se da un lato però tutto questo può sembrare un'investimento troppo imponente nei confronti della privacy di tutti noi, è chiaro che per avere la massima sicurezza in tutti i campi è necessaria un'altrettanta sorveglianza a 360 gradi. A pro di tutto ciò, il capo dell'Agenzia Nazionale per la sicurezza, Keith Alexander, ha già posto le mani avanti dichiarando come "la privacy e la libertà dei cittadini americani sono la nostra principale preoccupazione". Una preoccupazione decisamente importante visti i recenti attacchi alla maratona di Boston e ai tanti attacchi digitali che molteplici hacker hanno portato nel mondo americano e non solo. Chiaramente nessuno conoscerà le direttive degli impiegati del Datacenter, nessuna dichiarazione in merito è stata rilasciata dai funzionari della NSA e tutto il cantiere viene altamente protetto da una rigida sorveglianza.

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