54 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Kaspersky, finti malware per danneggiare i concorrenti: la denuncia di due ex dipendenti

Secondo quanto riportato negli ultimi giorni dall’agenzia di stampa Reuters, due ex dipendenti di Kaspersky hanno accusato l’azienda russa specializzata nella produzione di software per la sicurezza informatica di realizzare finti malware per danneggiare la reputazione dei concorrenti.
A cura di Matteo Acitelli
54 CONDIVISIONI
Immagine

Secondo quanto riportato negli ultimi giorni dall'agenzia di stampa Reuters, due ex dipendenti di Kaspersky hanno accusato l'azienda russa specializzata nella produzione di software per la sicurezza informatica di realizzare finti malware per danneggiare la reputazione dei concorrenti. Secondo i due ex dipendenti Kaspersky, l'azienda da oltre dieci anni ha al suo interno un team di esperti che si dedica esclusivamente allo sviluppo di falsi positivi da distribuire tramite il database VirusTotal di Google. Tra le aziende colpite dai finti malware di Kaspersky ci sarebbero Avast, AVG e Microsoft. Il piano attuato negli ultimi anni dall'azienda con sede a Mosca sarebbe stato pensato direttamente dal co-fondatore e CEO Eugene Kaspersky. A poche ore dal rilascio di queste pesanti dichiarazioni da parte dei due ex lavoratori Kaspersky, l'azienda produttrice del famoso antivirus ha rilasciato un comunicato stampa in cui smentisce categoricamente quanto dichiarato dai due a Reuters.

"Contrariamente a quanto dichiarato in una notizia di Reuters, Kaspersky Lab non ha mai svolto alcuna campagna segreta per ingannare i concorrenti, generando falsi positivi per danneggiare la loro posizione di mercato. Tali azioni sono immorali, disoneste e illegali. Le accuse di ex dipendenti, scontenti e anonimi, in base alle quali Kaspersky Lab o il suo amministratore delegato sono stati coinvolti in questi incidenti sono semplicemente false".

A commentare la notizia anche il CEO Eugene Kaspersky che in un post pubblicato sul blog dell'azienda evidenzia che il giornalista che ha pubblicato l'articolo su Reuters non ha alcuna prova su quanto dichiarato dai due ex dipendenti che hanno voluto mantenere l'anonimato e su Twitter pubblica un post contro la nota agenzia di stampa.

54 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views