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Nel Regno Unito è guerra ai troll online: due anni di carcere a chi offende

Il Ministro della Giustizia britannico Chris Grayling ha rilasciato un’intervista al Mail on Sunday per annunciare le nuove pene contro i troll su Internet.
A cura di Matteo Acitelli
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"Sono codardi. E bisogna combatterli. Comportamenti simili non sono permessi nella vita reale e non lo devono essere neanche online. Per questo vogliamo quadruplicare le pene", sono le parole del Ministro della Giustizia britannico, Chris Grayling che in un'intervista rilasciata al Mail on Sunday riprende l'argomento dei troll online, l'atteggiamento di alcuni utenti su Internet che, spesso sotto falso nome o dietro ad un nickname inventano, postano commenti pesanti a danno di persone e istituzioni. Il termine "troll" viene infatti ripreso dal nome affidato alle creature mitologiche dei Paesi europei nordici, ora ripreso sul web per sottolineare l'atteggiamento di alcuni utenti che commentano foto, status di Facebook o articoli di giornale con il semplice scopo di accendere dibattiti e polemiche.

La guerra ai troll su Internet è ora un argomento molto discusso nel Regno Unito, non solo per l'intervista rilasciata al Mail on Sunday da parte del Ministro della Giustizia britannico Chris Grayling, ma anche per un recente caso che ha coinvolto la presentatrice inglese Chloe Madeley che attraverso una serie di frasi diffuse su social network come Facebook e Twitter è stata minacciata di stupro per aver difeso la madre Judy Finnigan, anch'essa nota nel mondo dello spettacolo. E così, per bloccare questo fenomeno che sta prendendo sempre più piede anche tra i giovani, il Ministro britannico Grayling è ora pronto ad arginarlo: "Questi troll in Rete sono dei codardi che stanno avvelenando la vita di un intero Paese. Bisogna mobilitarsi contro queste cyber-folle che pensano solo ad abbaiare". Le nuove leggi pensate dal governo dovrebbero aumentare le pene per i troll dai sei mesi di detenzione attuali ad ameno due anni di carcere.

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