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Bitcoin e criptovalute

Nonostante il blocco cinese, i Bitcoin riprendono la loro corsa

Nei giorni scorsi ha fatto molto discutere la dichiarazione da parte della Banca Centrale Cinese che ha definito illegale l’offerta iniziale di bitcoin (Ico, initial coin offering) per raccogliere fondi e ordinato di fermare tutte le attività di raccolta. Una dichiarazione che ha fatto traballare il mercato dei bitcoin, salvo riprendere la sua crescita già dal giorno successivo.
A cura di Francesco Russo
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Nei giorni scorsi ha fatto molto discutere la dichiarazione da parte della Banca Centrale Cinese che ha dichiarato illegale l'offerta iniziale di bitcoin (ICO, initial coin offering) per raccogliere fondi e ordinato di fermare tutte le attività di raccolta. Le Ico funzionano come le "classiche" IPO, solo che in questo caso l'investitore, invece di avere una quota della società che si colloca, va a detenere un determinato ammontare di moneta virtuale. Un fenomeno che, solo nell'anno in corso, ha garantito una raccolta fondi di 1,6 miliardi di dollari. Una notizia che ha fatto registrare il crollo dei bitcoin dell'11 percento. Ma il periodo negativo per la moneta virtuale è durato poco. Nei giorni successivi i bitcoin hanno ripreso la loro corsa, passando dai 4.100 dollari di valore ai 4.700 dollari fatti registrare nella giornata di ieri. È la dimostrazione che il mondo dei bitcoin è tutt'altro che stabile, ed è anche vero che questo fenomeno è destinato a crescere, pur l'alto livello di rischio che esso comporta.

La Banca Centrale Cinese, sul proprio sito, aveva spiegato che la sua dichiarazione era stata formulata al termine di una indagine all'interno delle offerte pubbliche iniziali in bitcoin, con l'intenzione di punire quelle future. Di conseguenza, tutti coloro che hanno raccolto fondi attraverso l'offerta di bitcoin "dovranno rimborsare" gli investitori. La Banca Centrale aggiunge che le piattaforme di trading non possono convertire i bitcoin in valuta ufficiale.

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Si tratta di una vera e propria messa al bando della moneta virtuale che, tra l'altro, è molto usata in Cina. Secondo la più importante istituzione finanziaria del paese, le ICO sono "una forma di finanziamento pubblico illegale non approvato" e alimentano i sospetti che possano essere usate per commettere reati finanziari.

La decisione arrivata dalla Cina ha di fatto portato un po' di tumulto all'interno del mercato dei bitcoin. La valuta, che solo dall'inizio di quest'anno è cresciuta del 379 percento e ha toccato il valore di 4.100 dollari, a fine agosto era arrivata a toccare i 5 mila dollari. Un momento negativo, per la verità, molto breve, perchè il giorno successivo i bitcoin guadagnavano già il 4,5 percento e il valore, ad oggi, è di circa 4.700 dollari. Questo significa che il mondo dei bitcoin è tutt'altro che stabile, ma significa anche che è un settore molto ambito dagli investitori. Basti pensare che il valore della moneta è passato dai 957 dollari fino ad arrivare a 5 mila dollari in circa sei mesi. Il guadagno di chi ha investito in questa moneta è addirittura del 200 percento, con la possibilità, non del tutto remota, che possa arrivare anche al 300 percento entro fine anno, a meno che non capiti qualche altro episodio.

Non è la prima volta che i bitcoin si trovano al centro della bufera, da ricordare la vicenda di MtGox che sembrava essere quasi il tramonto della criptovaluta. E a tutte le altre vicende che da quella sono scaturite. E invece, i bitcoin sono ancora molto ambiti. Resta però il grande interrogativo che pone la grande speculazione finanziaria che avviene attorno a questo fenomeno, perchè i bitcoin in un momento possono arricchire, ma un momento dopo possono anche impoverire.

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