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Relazione Agcom: Italia fanalino di coda in Europa per la banda ultralarga

Nella Relazione Annuale al Parlamento, il presidente di AgCom, Angelo Marcello Cardani, lancia un nuovo allarme sullo stato della banda ultralarga in Italia, sottolineando il ritardo preoccupante del nostro paese rispetto agli altri paesi europei. Il livello di copertura della banda ultralarga in Italia è del 36%, mentre nel resto d’Europa (a 28 paesi) la copertura media è del 68%.
A cura di Francesco Russo
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Nella Relazione Annuale al Parlamento, il presidente di  AgCom (Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni) Angelo Marcello Cardani, lancia un nuovo allarme sullo stato della banda ultralarga in Italia. Cardani ha sottolineato nella sua relazione il ritardo preoccupante del nostro paese rispetto agli altri paesi europei. E sono proprio i numeri citati oggi che ancora una volta pongono il nostro paese in una condizione "di arretratezza preoccupante". Il livello di copertura della banda ultralarga in Italia è del 36%, mentre nel resto d'Europa (a 28 paesi) la copertura media è del 68%.

L'Italia registra un livello di copertura del 36% contro il 68% dell'Ue a 28 e di conseguenza un digital divide (doppio rispetto a quello europeo e con situazioni regionali che arrivano al 100%, ovvero totale assenza di reti a banda ultralarga)".

La situazione diventa ancora più critica se la si osserva dal punto di vista della penetrazione della banda ultralarga sul territorio italiano. E infatti si rileva che solo il 4% delle famiglie usa connessioni superiori a 30 Mega al secondo. Sempre per fare un raffronto con i paesi dell'Ue-28, in quel caso la media è il 26%, più di sei volte il dato italiano. Altro dato preoccupante è che in Italia sono praticamente nulle le connessioni superiori a 100 Mega.

E Cardani nella sua relazione ha ricordato che per affrontare questa situazione di arretratezza è necessario utilizzare gli strumenti messi in campo dal governo:

Un ruolo decisamente importante per colmare tale divario potrà essere svolto attraverso gli strumenti messi in campo dal Governo in attuazione della Strategia per la banda ultralarga, che prevede la destinazione di una quota significativa di incentivi e contributi finanziari alle aree bianche (percentuale di digital divide pari al 100%) del Paese".

Di certo bisognerà vedere come il governo intende procedere con il decreto, ancora bloccato, che avrebbe dovuto portare la connessione veloce in tutto il paese. E altrettanto interessante sarà osservare come i fondi verranno impiegati, visto che l‘incarico sarebbe ormai dato dato a Enel, mentre dall'altra parte Telecom e Fastweb sono pronte a partire con un proprio progetto.

Di segno contrario, quindi positivo, è lo stato del nostro paese in relazione alle  reti e servizi radiomobili. In questo caso l'Italia fa registrare un livello di copertura delle reti di terza generazione che raggiunge il 98% (contro il 97% della media UE). La situazione nel mercato mobile si presenta migliore anche in termini di prezzo, ove l'Italia presenta offerte mediamente più vantaggiose dei principali paesi europei sia per i servizi bundled voce-dati che per i servizi solo dati.

Agcom nella relazione di oggi riporta che il settore dei media è in calo: tra il 2013 e il 2014 si è registrata una flessione del 3,2%. La Tv mantiene la porzione maggiore (8,5 mld), ma perde l'1,5%. In forte calo l'editoria: da 4,6 miliardi a 4,1 (-10,7%). In contro tendenza invece Internet che passa da 1,4 miliardi a 1,6 con un incremento del +10%.

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