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Russiagate, Facebook ha venduto spazi pubblicitari ad una società russa durante le elezioni Usa

Facebook ha venduto spazi pubblicitari politici ad una società russa con l’obiettivo di influenzare l’opinione pubblica americana.
A cura di Matteo Acitelli
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Facebook ha venduto spazi pubblicitari politici ad una società russa con l'obiettivo di influenzare l’opinione pubblica americana. A riportare la notizia è la stessa società di Menlo Park che tramite un comunicato stampa dichiara di aver ricevuto circa 100mila dollari di spese pubblicitarie, necessarie per promuovere 3.300 post riconducibili ad account falsi probabilmente provenienti dalla Russia. Nei post in questione non si faceva espresso riferimento al voto ma si trattava comunque di inserzioni nate con l'obiettivo di favorire la vittoria di Donald Trump.

La campagna pubblicitaria in questione è iniziata nell'estate del 2015, subito dopo la candidatura di Donald Trump alle primarie repubblicane e secondo quanto riportato dal Washington Post, tutta la vendita di questi spazi pubblicitari è stata gestita da una troll farm russa: la Internet Research Agency, già nota per aver realizzato in passato inserzioni a favore del Cremlino. Tra i messaggi promossi su Facebook non sono mancati post in cui venivano menzionati direttamente Trump e Clinton anche se la maggioranza si concentrava su argomenti quali il diritto di girare armati negli Usa, la paura degli immigrati, i diritti dei gay e le discriminazioni razziali.

Nel frattempo la società Symantec, specializzata nei sistemi di difesa cibernetici, ha lanciato un allarme preoccupante: molti fornitori di energia elettrica, acqua e gas sono sotto attacco hacker. Un gruppo di pirati informatici starebbe tentando di infiltrarsi nei sistemi e nelle reti di controllo per boicottarli. Le violazioni ai sistemi di sicurezza di queste società sarebbe iniziate già a fine 2015 ma sarebbero diventate più frequenti dal mese di aprile. A capo di questi attacchi sembrerebbe esserci il gruppo di hacker Dragonfly 2.0 che, come evidenzia l'esperto di sicurezza informatica Eric Chien di Symantec "potenzialmente potrebbe sabotare o assumere il controllo delle reti elettriche hackerate". Anche in questo caso, nonostante non venga citata direttamente la Russia, è stato evidenziato che nel codice di programmazione sono presenti diverse stringhe in russo.

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