Quando ancora la risoluzione del proprio cellulare non era un problema, probabilmente molti di voi hanno posseduto un Nokia. L'ormai leggendaria azienda finlandese ha letteralmente dominato per lungo tempo il mercato dei cellulari prima dell'avvento degli smartphone. Ma in che modo si rapportano le risoluzioni di un tempo in cui si potevano contare i pixel sullo schermo e quelle dell'era in cui la corsa alla risoluzione più grande sembra essere l'unica cosa importante? Per scoprirlo basta mettere a confronto l'iPhone 6S Plus, l'ultima proposta di Apple, e il Nokia 5110, un cellulare del 1998.
Il risultato? Lo smartphone della mela possiede una risoluzione 514 volte più grande rispetto a quella del Nokia, che al tempo era caratterizzato dal classico schermo verde e di certo non poteva mostrare applicazioni o video in alta definizione. Più precisamente, il cellulare dell'azienda finlandese possedeva una risoluzione di 84×48 pixel e una densità di 65 DPI: poteva mostrare fino a 90 caratteri e permetteva di giocare a Snake. L'iPhone 6S Plus, invece, possiede una risoluzione di 1080×1920 pixel e una densità pari a 401 DPI. All'interno dello schermo del phablet di Apple, quindi, potrebbero starci 514 schermi di un Nokia 5110.
L'evoluzione dei display, visibile anche dall'infografica interattiva sfogliabile qui sopra, è però caratterizzata da diversi dispositivi lanciati nel corso degli anni, ognuno dei quali basati su schermi sempre più performanti e dalle risoluzioni maggiori. La prima evoluzione è arrivata nel 2004 con il Motorola Razr V3: 176×200 pixel di risoluzione e una densità di 128 DPI. Si arriva poi alla vera rivoluzione del settore: nel 2007 Steve Jobs svela il primo iPhone dotato di risoluzione da 320×480 Pixel e densità di 163 DPI: lo schermo poteva contenere 38 display del Nokia 5110. A quel punto la risoluzione dei terminali ha subito un'impennata incredibile e ha raggiunto le cifre vertiginose che caratterizzano i device attuali. A Nokia resta però un primato: l'indistruttibilità.
