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UE, ecco le nuove regole della privacy nell’era di Internet

Il Parlamento Europeo, in sessione plenaria, dopo quattro anni di discussione e a 21 anni di distanza dall’ultima direttiva (quella attuale), ha approvato le nuove regole per la Privacy, il Data Protection. La novità, rispetto a alla direttiva attuale, è che la nuova normativa considera elemento importante Internet.
A cura di Francesco Russo
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Il Parlamento Europeo, in sessione plenaria, dopo quattro anni di discussione e a 21 anni di distanza dall'ultima direttiva (quella attuale), ha approvato le nuove regole per la Privacy, il Data Protection. La novità, rispetto alla direttiva attuale, è che la nuova normati a considera elemento importante l'era del digitale, Internet dunque, un chiaro segno dell'evoluzione dei tempi. Le nuove regole comunitarie, che vanno a sostituire quelle attuali, puntano a creare un sistema di regole omogeneo in tutti gli stati e, soprattutto, a dare maggiore controllo ai cittadini europei circa il contro dei propri dati personali nell'era del digitale dove regnano social media, mobile e internet banking.

Le nuove regole europee sulla Privacy, approvate a Strasburgo, hanno quindi l'obiettivo di innalzare il livello di garanzia e di protezione dei cittadini europei e riguardano il diritto all'oblio; le condizioni per il "consenso chiaro" nell'utilizzare i dati personali dei cittadini; il diritto di trasmettere i propri dati a un altro titolare del trattamento; il diritto di venire a conoscenza della violazione, quindi di azioni da parte di hackers, dei propri dati personali; la garanzia affinché le informazioni relative alle politiche di privacy siano indicate con un linguaggio chiaro e semplice; l'applicazione più severa di tali disposizioni e sanzioni amministrative pecuniarie fino al 4% del fatturato mondiale totale annuo per le imprese che violano tali disposizioni; nuove norme in materia di trasferimenti di dati al fine di garantire una cooperazione giudiziaria più agevole.

Il pacchetto di regole comprende anche una direttiva sul trasferimento di dati a fini giudiziari e di polizia, ma facilita anche notevolmente lo scambio e l'uso delle informazioni utili per il contrasto a fenomeni come criminalità e terrorismo. Si applica ai trasferimenti di dati attraverso le frontiere all'interno dell'Unione europea e stabilisce, per la prima volta, norme minime per il trattamento dei dati a fini di polizia all'interno di ogni Stato membro.

L'approvazione del Regolamento e della Direttiva rappresentano per l'Unione un traguardo importante, atteso da tempo" – ha commentato Antonello Soro, Presidente dell'Autorità Garante per la protezione dei dati personali –  "Ma si pongono anche come una sfida sia per le Autorità Garanti sia per imprese, soggetti pubblici, liberi professionisti chiamati ad un ruolo di grande rilievo e responsabilità nel garantire un sempre più elevato grado di tutela delle persone che vivono e operano nell'Unione. Un percorso verso una più ampia protezione dei dati personali, soprattutto nel mondo digitale – ha concluso Soro – che si apre già da subito e che vedrà l'Autorità italiana impegnata in un dialogo costante con tutti gli attori in campo e con le altre Autorità Garanti europee".

Dopo che, la prossima settimana, il Consiglio Ue avrà preso atto formalmente dell'approvazione del pacchetto da parte del Parlamento, si avrà la pubblicazione dei testi nella Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea (GUUE), verosimilmente entro la fine di giugno. Il Regolamento entrerà in vigore 20 giorni dopo la pubblicazione nella GUUE e, dopo due anni, le sue disposizioni saranno direttamente applicabili in tutta l'Unione europea. Gli Stati membri avranno due anni per recepire le disposizioni della direttiva nel diritto nazionale con apposite norme.

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