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14enne muore ed Orange nega al padre la risoluzione del contratto telefonico

Mancato rispetto delle procedure di risoluzione dei contratti per gli utenti deceduti: Orange nega l’annullamento del contratto telefonico del figlio morto e chiede di venderne il cellulare per pagare la fee di cancellazione troppo salata. Sfogo del padre indignato su Facebook e scuse da parte della compagnia, con un danno d’immagine come eredità dell’accaduto.
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Ben Fitchett, 14 anni, muore cadendo da un ponte. Il padre, un insegnante di 50 anni, ha chiesto alla compagnia telefonica Orange la risoluzione del contratto telefonico del figlio. La risposta? Un rifiuto e la richiesta di pagare la fee di cancellazione, senza alcun riguardo per la situazione.

La furia del padre lo ha portato a sfogarsi sui social network, cercando il sostegno della rete e provando a "vendicarsi" con la compagnia, mettendola in cattiva luce. Un post su Facebook con lo scambio di messaggi tra la compagnia ed il genitore, con un commento a corredo: "Penso di essere stato troppo educato. Sentitevi liberi di condividere il post", ha diffuso in rete l'accaduto, destando l'attenzione della compagnia telefonica.

Ecco il contenuto dei messaggi tra le parti:

PeterPeter Fitchett,  Sept 7, 5.45pm

My 14-year-old son has recently died, and we buried him this week…

When we got his BlackBerry last year, we were advised to add him onto my account as he was a minor … but upon trying to cancel the shop is now telling me it’s not possible and I am liable for the full term of the contract as it’s in my name!!

We have been passed from pillar to post on the phone. It simply is not good enough, and I await a fairly quick reply please.

Thank you, Peter Fitchett

Orange, Sept 9, 2.26pm

We are extremely sorry to hear about your recent loss. Unfortunately, as the contract will be under your name and you are still able to pay for the agreement, it cannot be cancelled… There is always the buying-out of the agreement, and whilst we can understand you may wish to keep your son’s phone, you could sell the handset to offset the fee. Kindest regards, Joe

Peter Fitchett,  Sept 9, 4.22pm

Yes, the contract is under my name, as advised by Orange. Maybe you do this [so] in the eventuality of children dying it won’t affect your profits.

I’m sure my 14 year old son wasn’t really thinking about the repercussions – we would have to deal with such a heartless, money- grabbing, profiteering company – as he threw himself off a motorway bridge to commit suicide…

Now, selling the handset to offset the fee. Maybe it is in good condition after such a fall, although I genuinely doubt it. Would you like to make me an offer?

I suggest that you ask a SENIOR manager to contact me. I would love to hear their side of the story.

I await your immediate response.

P.S. Do I get a customer satisfaction survey to fill in, please??

La compagnia si era originariamente rifiutata di sospendere il contratto perchè risultava a nome del padre, ancora in vita, pertanto in grado di pagare regolarmente. Il padre ha spiegato le circostanze per le quali ne stava chiedendo la disattivazione, ma Joe, il dipendente del customer service che ha raccolto la richiesta, si è rifiutato.

300£ sono state chieste per l'annullamento del contratto ed il padre non poteva pagarle. L'operatore Orange ha suggerito di vendere il telefono del figlio per recuperare la cifra necessaria a pagare il contratto, non valutando quanto inopportuna fosse la richiesta di privarsi dell'ultimo oggetto che il ragazzo aveva con sè quando è morto e che, inoltre, al momento era nelle mani della polizia per le indagini sull'incidente.

Inoltre, il motivo per cui il contratto era a nome del padre  – e per la compagnia, quindi, non era annullabile perchè ancora intestato a chi in grado di pagarlo – era dovuto ad un'espressa richiesta del negozio Orange dove il padre lo aveva attivato, data la giovane età del figlio, solo 14 anni.

La compagnia si è scusata con l'uomo, dicendo che non sono state seguite le normali politiche di risoluzione dei contratti per gli utenti deceduti. Alzare la voce è servito, ma resta il fatto che il dipendente che ha arrecato danni d'immagine alla compagnia e danni morali al padre andrebbe segnalato.

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