259 persone sarebbero morte a causa dei selfie
Nel mondo, dal 2011 al 2017, sarebbero stati accertati 137 casi di morte per selfie, per un totale di 259 vittime. Il calcolo è stato effettuato in uno studio pubblicato sulla rivista indiana Journal of Family Medicine and Primary Care. I ricercatori hanno dovuto avvalersi della letteratura giornalistica in lingua inglese sul tema, apparentemente senza una revisione diretta delle modalità con cui ogni caso è stato accertato, tuttavia il fenomeno è reale e coinvolge soprattutto giovani maschi provenienti dall’India.
Come è stato svolto lo studio
Secondo lo studio si contano ad oggi 137 incidenti associati ai selfie, in questi risulterebbero decedute 259 persone. La ricerca sembra piuttosto accurata e riguarda pubblicazioni in testate registrate, non si tratta quindi di articoli amatoriali. Gli autori hanno escluso tutti i casi in cui veniva usato un cellulare, ma senza che venisse effettuato un autoscatto vero e proprio. Questo fenomeno riguarda soprattutto l’India, seguita da Russia, Stati Uniti e Pakistan. Nelle località turistiche è possibile già trovare cartelli in cui si vietano gli auto-scatti, ma la tendenza dei giovani a fotografarsi in situazioni pericolose è difficile da contrastare. Bisogna però fare attenzione a non ingigantire il fenomeno.
Difficile avere stime accurate
L’analisi dei decessi correlati ai selfie riguarda un periodo che va dall’ottobre 2011 al novembre 2017. Nel 2011 risultano tre morti per selfie – due nel 2013 – con un incremento a partire dal 2014, partendo da 13 casi e arrivando a 93 nel 2017. Il picco è stato ragginto nel 2016 con 98 morti per selfie. L'età media delle vittime è di quasi 23 anni. Questi incidenti coinvolgono nel 72,5% dei casi i maschi. Il selfie viene associato sempre ad altre situazioni pericolose qualora ci si distraesse, come il capovolgimento della propria barca mentre si fa canottaggio, incendi e scatti in vicinanza di treni in corsa, infine un altro fattore di rischio associato è l’uso di armi da fuoco.
Al netto delle bufale online in cui si millantano selfie che sarebbero stati scattati un attimo prima dell’incidente mortale, i casi documentati non sempre possono avvalersi di testimoni oculari o della presenza effettiva dell’ultimo scatto prima di morire, parliamo sempre di ricostruzioni da parte degli inquirenti riportate poi nelle pubblicazioni. Si tratta di particolari che se verificati potrebbero far abbassare le stime conosciute, tuttavia non possiamo escludere a priori l’esistenza del fenomeno. Viceversa avendo i ricercatori tenuto conto solo delle pubblicazioni in lingua inglese, potrebbero essere rimasti fuori dal conteggio numerosi altri casi.