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Da Agcom giro di vite sulla Rete: duro attacco a chi scarica musica e film

E’ in vigore da oggi, 31 Marzo 2014, il nuovo Regolamento Agcom contro la pirateria online, violazione del diritto d’autore e del copyright sul Web. Tante le polemiche che hanno accompagnato il regolamento che rischia di essere una macchina troppo lenta contro una Rete che va velocità sostenuta.
A cura di Francesco Russo
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E' da oggi in vigore il nuovo Regolamento dell'Agcom, l'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, la Delibera n. 680/13/CONS, che ha come obiettivo quello di contrastare il dilagante fenomeno della pirateria online, quello di denunciare la violazione del diritto d'autore e di difendere il copyright in rete. Tutti argomenti molto sentiti dall'opinione pubblica e da chi opera ogni giorno sulla rete. Ma il regolamento che entra in vigore rischia però di manifestarsi come una grossa macchina lenta che stenta a stare al passo, ben più veloce e sostenuto del web. E proprio questo tema è stato alla base delle tante polemiche che ha suscitato la nascita e l'approvazione di questo regolamento, approvazione avvenuta a dicembre dello scorso anno.

Intanto l'Autorità ha predisposto da oggi un vero portale online, ddaonline.it, attraverso il quale chiunque può segnalare una violazione attraverso un modulo predisposto. Obiettivo è quello di promuovere l'attività legale nella diffusione dei contenuti e di prevedere le misure per colpire le chiare violazioni. Per questo è stato anche realizzato un video che invita alla diffusione di contenuti legali.

Dal provvedimento vengono esclusi gli utenti finali e le applicazioni peer-to-peer, concentrandosi a colpire gli abusi dei siti che ospitano contenuti illegali, quindi in chiara violazione delle norme sul copyright. E sarà la stessa Agcom che provvederà ad ordinare ai provider, quindi ai fornitori di servizi, la rimozione di contenuti che sono in chiara violazione del regolamento. Questo aspetto costituisce una vera novità e che prevede un tempo di 35 giorni. Ora, per alcuni questo è da ritenersi un tempo rapidissimo, mentre per tanti altri è un tempo non proprio adeguato alla velocità della Rete. E' quindi logico pensare che dal momento della violazione a quello della rimozione il tempo debba essere sensibilmente più breve di quello previsto dal regolamento. In pratica, una volta che Agcom parte con il provvedimento, questo finisce per coinvolgere il provider e chi ospita il sito nel quale viene palesata la violazione e se questi recepiscono le indicazioni dell'Autorità allora il procedimento finisce là. Ma se questi non danno seguito ad azioni che fanno seguito proprio a tali indicazioni, allora, verificata la violazione, ci sono tre giorni per la rimozione del contenuto. Poi, se il il file si trova su un provider che ha sede all'estero, l'Agcom può intervenire per impedire l'accesso.

Nonostante l'Agcom confermi che questo Regolamento non va a penalizzare gli utenti, in effetti i dubbi restano anche perchè il rischio è che la tutela del copyright coinvolga chiunque carichi dei file sul Web. Ma allo stesso tempo il nuovo Regolamento rischia poi di essere invaso da ricorsi, per cui si ha tempo 5 giorni dalla segnalazione dell'Autorità. Quindi, il Regolamento gioca il ruolo di difendere il diritto d'autore e di colpire le violazioni, ma dall'altro rischia anche di costituire un precedente che agli occhi degli esperti di diritto può rivelarsi anche pericoloso. Infatti, l'Autorità è di tipo amministrativa e non giudiziaria, e il fatto di arrogarsi poteri in questo senso senza delega può far passare il messaggio che da questa possa nascere provvedimenti simili da altre Autorità Amministrative.

Insomma, il giudizio sul Regolamento al momento è sospeso, ma non si possono non sottolineare meccanismi pesanti che rischiano davvero di non risolvere un problema a tutti evidente.

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